Marescotti si ritira: "Ma non rinuncio alla scuola"

L’attore annuncia l’addio alle scene: "Ora il terzo periodo della mia vita, la pensione e la vecchiaia. Seguo l’esempio di Jack Nicholson"

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L’ipotesi ventilata qualche anno fa proprio sulle pagine de ’il Resto del Carlino’ è diventa realtà: l’attore Ivano Marescotti si ritira dalle scene. E lo fa a modo suo, con un pizzico di ironia. "È arrivato il momento giusto: ho 76 anni e voglio godermi la pensione. Visto che Steven Spielberg non si è deciso a chiamarmi, seguo il buon esempio di Jack Nicholson". E non ha nulla di che rammaricarsi, vista la brillante carriera intrapresa. Tra fiction e film, tra tv e cinema, ha partecipato a 130 lavori, sia in Italia che all’estero, ma ha fatto anche teatro dedicandosi a un lavoro di recupero del romagnolo, con i testi di Raffaello Baldini e la rilettura e riscrittura ’alla sua maniera’ di Dante.

Incredibile la sua capacità di calarsi in personaggi molto diversi fra loro: dal dottor Randazzo in ‘Johnny Stecchino’ al leghista padre della ragazza che ha una relazione con Checco Zalone nel film ‘Cado dalle nubi’, fino al papà di Alex in ‘Jack Frusciante uscito dal gruppo’. E ha lavorato anche su set internazionali, avendo parti in film come ‘Il talento di Mr Ripley’ di Anthony Minghella, ‘Hannibal’ di Ridley Scott e ‘King Arthur’ di Antoine Fuqua. Ha vinto anche numerosi premi, fra cui due prestigiosi ‘Nastri d’argento’ (su un totale di sei candidature): nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio ‘Assicurazione sulla vita’ di Carboni e Modigliani e nel 2018 per il ruolo nel nuovo film di Gabriele Muccino ‘A casa tutti bene". "Ultimamente – spiega Marescotti, originario di Villanova di Bagnacavallo – ricevevo proposte che non mi interessavano più di tanto. Così ho pensato fosse arrivato il momento giusto per dare il via alla terza parte della mia vita. La prima è durata fino ai 35 anni, quando ho lavorato come tecnico all’Ufficio urbanistico del Comune di Ravenna. Dopo essermi licenziato, è iniziata la seconda, consacrata alla recitazione, durata 40 anni. Ora voglio affrontare l’inedito: la pensione e la vecchiaia. Finalmente, avrò tempo di leggere quella pila di libri in salotto o di prendermi il mio tempo e fare le cose senza orari".

A due cose proprio non rinuncerà nella sua nuova vita. Innanzitutto, all’interesse verso la politica: "Non escludo di poter dire sì ad alcune letture in occasione di date in cui credo come il 25 aprile o il 1° maggio". Poi, la sua scuola Tam (Teatro accademia Marescotti) a Marina di Ravenna, con 15-20 allievi ogni anno ai quali insegna recitazione. Il suo ultimo impegno sul set risale all’anno scorso, con ’Criminali si diventa’, in uscita nei prossimi mesi, dove interpreta in chiave ‘comedy’ un criminale appena scarcerato. In uscita a breve anche ‘Bar Giuseppe’, il suo ultimo film da protagonista.

"Guardando indietro, uno dei momenti più esaltanti è stato l’incontro con tanti ‘miti’ negli Usa e in Inghilterra, come Hopkins. Tengo molto al film ‘Strane storie’ di Sandro Baldoni che mi ha divertito e coinvolto. Al contrario, ho un brutto ricordo di Muccino conosciuto qualche anno fa per ‘A casa tutti bene’. Malgrado il ‘Nastro d’argento’ vinto, è stata un’esperienza travagliata proprio per il difficile rapporto col regista, una cosa che non mi era mai capitata".

Roberta Bezzi