Ravenna, Marina Bay chiuso per 15 giorni

L’ordinanza del questore per alcuni episodi. Il titolare: "Misura ingiusta, farò ricorso"

Il questore ha disposto la chiusura del Marina Bay

Il questore ha disposto la chiusura del Marina Bay

Ravenna, 20 settembre 2019 - «Chiuso su disposizione del questore». Un cartello dal contenuto esplicito quello che ieri mattina è stato affisso davanti allo stabilimento balneare Marina Bay. Atto tangibile di un decreto di sospensione della licenza per 15 giorni a firma del questore Loretta Bignardi deciso sulla base dell’articolo 100 del Tulps, il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Il decreto è stato contestualmente notificato al gestore, il 28enne di Russi Giuseppe Alessandro Gioia, legale rappresentante della Ocean srl.

L’articolato provvedimento della divisione di polizia amministrativa e sociale, parte dall’intervento del 6 luglio scorso dei carabinieri per via di una rapina e di un furto aggravato ai danni dei due clienti: secondo la specifica nota datata 5 agosto, uno dei due era stato colpito con un pugno in faccia da uno sconosciuto malvivente che gli aveva poi strappato la collanina d’oro dal collo. In quella circostanza – prosegue il decreto – i militari della locale Stazione non erano riusciti a intervenire in maniera adeguata per identificare il malvivente in quanto, sebbene di fronte a specifica richiesta, il gestore si sarebbe «rifiutato di osservare l’ordine impartito» non fermando cioè «il trattenimento danzante» e non accendendo le luci.

A pesare sulla sospensione, ci sono anche due note della polizia locale relative a un controllo congiunto con l’Arma effettuato la notte tra il 19 e il 20 agosto. In quella occasione erano «emersi fatti di rilevante gravità». Ovvero due dipendenti avrebbero «servito un aperitivo super alcolico» a un 15enne e a due 17enni. Un episodio per il quale sia Gioia che una barista, sono stati denunciati in concorso per somministrazione di alcolici a minore dei 16 anni. E sono stati sanzionati, assieme a un terzo dipendente, con l’accusa di avere servito alcol a due minori dei 18 anni. Il solo Gioia è stato indagato per resistenza e oltraggio in quanto si sarebbe rivolto con modi «minacciosi e ingiuriosi» a due agenti della polizia locale. Episodi nel loro insieme che per la questura rappresentano un «pericolo per l’ordine pubblico, la moralità e la sicurezza dei cittadini», in particolar modo «dei minori che frequentano lo stabilimento». Interessi della collettività che prevalgono su quelli imprenditoriali, tanto più che al titolare era stato notificato un «avviso orale» per via della «censurabile condotta». Nulla è valsa la memoria difensiva presentata il 12 settembre né le dichiarazioni rese mercoledì in questura: l’attività del Marina Bay costituisce «motivo di allarme sociale». I difensori del 28enne, Emanuele Fregola e Paola Bravi, si sono riservati la decisione su un eventuale ricorso.

Il gestore: "Farò ricorso"

«Me l'aspettavo: del resto era da qualche tempo che il Marina Bay era al centro di diversi controlli, alcuni ritengo pure inutili». Giuseppe Alessandro Gioia, 28enne di origine pugliese domiciliato a Russi e gestore del Marina Bay, non nasconde la sua amarezza per una decisione che definisce «ingiusta», «inutile» e «calcolata» e contro la quale si dice pronto a fare ricorso. Signor Gioia, ma perché mai qualcuno dovrebbe avercela con lei? «Questo non lo so. So solo che quando aprii il bagno, erano state tante le promesse: poi però nel corso della stagione ho avuto solo ostacoli....». Le contestato diversi episodi. Partiamo dal più grave: l’alcol servito a minori. «Come ho specificato più volte, tutte le sere io faccio una riunione con il personale e dico di controllare bene i documenti a tutti. E i baristi dopo quel contestato episodio, mi hanno confermato di averlo fatto. Le dirò di più: ho letto alcune chat dalle quali emerge che perfino dei trentenni si lamentavano del fatto che fossero stati chiesti i documenti pure a loro. Ho chiesto di mettere tutto agli atti ma così non è stato». Lei insomma è convinto che ciò che le è stato detto, sia esattamente ciò che è accaduto? «Sì, io mi fido dei mie ragazzi». Passiamo allora all’episodio della collanina.  «Ricordo che quando i carabinieri vennero e mi chiesero di spegnere la musica, erano passate due ore: ma a cosa poteva servire? Io misi a disposizione tutti gli uomini della security». Perché non ha spento? «Sarebbe stato solo dannoso e controproducente». Se un uomo dello Stato, e per giunta in divisa, le intima di fare qualcosa, forse non è una bella idea rifiutarsi. «Sì, e infatti io dissi al maresciallo di fare pure il proprio lavoro. Ma credo non avesse certezza neppure lui altrimenti avrebbe provveduto da sé». Che ci dice invece degli insulti agli agenti della polizia locale? «Quello che ho già detto in questura: non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Guardi, qualche settimana prima c’era stato un altro controllo, della polizia: ero agitato, e ci sta, ma non avevo mancato di rispetto: e perché mai allora avrei dovuto mancare di rispetto agli agenti della municipale? Durante l’estate qua dentro ho avuto 7-8 controlli: e di occasioni di mancare di rispetto, ne avrei avute di certo.. e invece no, mai fatto». Ha mai avuto problemi di questo genere in passato? «Mai. Le dico inoltre che un ragazzo di 28 anni che si mette in una impresa del genere, dovrebbe essere aiutato e non ostacolato. Temo un accanimento nei miei confronti». Da cosa lo deduce? «È un dato di fatto che in altre situazioni sia stata usata mano diversa». Le posso garantire che non è certo la prima volta che un locale pubblico del litorale viene chiuso per il 100 Tulps. «In ogni modo, questa mi sembra eccessiva come misura per il Marina Bay. Il prossimo anno se si dovessero ripetere situazioni del genere, non arriverò a metà stagione e mollerò prima...Andrò però nei vari uffici per risolvere gli eventuali problemi che ci sono».