Martinelli dirige i suoi ragazzi a Pompei

Venerdì, nel teatro del parco archeologico, successo della prima nazionale degli ‘Uccelli’ di Aristofane. Il 3 giugno arriverà a Ravenna

Migration

A neanche un paio d’ore da quando, a fine giornata, i turisti hanno lasciato il Parco archeologico di Pompei, una nuova fila si forma davanti all’ingresso di piazza Esedra. Ad aspettare di entrare, incuriositi ed emozionati, sono questa volta gli spettatori di ‘Uccelli’ di Aristofane che venerdì è andato in scena al Teatro Grande di Pompei in prima nazionale. Ottanta ragazzi e ragazze di Pompei, Torre del Greco e Napoli hanno incantato il pubblico in un lavoro diretto da Marco Martinelli, con musiche di Ambrogio Sparagna e luci di Vincent Longuemarre. Lo spettacolo, prima produzione teatrale del Parco archeologico, in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle AlbeRavenna Teatro, Teatro NazionaleTeatro di Napoli e Giffoni Film Festival, il 3 giugno arriverà a Ravenna, per Ravenna Festival.

‘Uccelli’ di Aristofane è l’ultima pianta nata dai semi di Arrevuoto, il progetto di Marco Martinelli e Ermanna Montanari che nel 2005 portò a Scampia la proficua intuizione della non-scuola. A Napoli Arrevuoto ha messo radici, gli adolescenti di allora sono cresciuti e non solo anagraficamente: Valeria Pollice e Gianni Vastarella, assistenti alla regia, portano in giro da anni il metodo della ‘non scuola’. Assieme a loro anche Vincenzo Salzano: "Guardando questi ragazzi, mi sono rivisto, così come ero io all’inizio". C’erano anche loro al Teatro Grande, con Marco Martinelli e il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, a festeggiare con i ragazzi e il pubblico alla fine dello spettacolo. Hanno invaso l’orchestra, dove poco prima i ragazzi recitavano, ballavano, urlavano, correvano, con una convinzione che neanche loro, forse, avevano sospettato di avere. Oltre mille persone hanno affollato l’anfiteatro. C’erano anche genitori, fratelli, amici dei protagonisti provenienti dal liceo coreutico Pascal di Pompei, dall’IISSS Pantaleo di Torre del Greco, dalla scuola ‘Dalla Parte dei bambini’ dei Quartieri Spagnoli’ e da Arrevuoto. Un lavoro lungo, delicato, durato dieci mesi durante i quali ai ragazzi è stato chiesto di trasformare le insoddisfazioni dei protagonisti ateniesi di Aristofane nelle loro insoddisfazioni, in quelle della realtà in cui vivono. Così hanno scoperto che un autore del V secolo non è polvere da museo. Anzi, scrive Martinelli,"è un adolescente infuriato. Per questo è in sintonia con gli adolescenti di questo terzo millennio. Si scaglia contro la guerra e la miseria che cresce nei cervelli prima che nelle case". A volere il progetto, con l’obiettivo di avvicinare il Parco alla scuola, ai giovani, al territorio, è stato da subito il direttore Gabriel Zuchtriegel.

Annamaria Corrado