Matrimoni, a Ravenna tante prenotazioni dopo il Covid

Dimenticate le restrizioni, in città tornano a sbocciare i fiori d’arancio: 187 coppie hanno fissato le nozze civili entro fine settembre

La wedding planner ravennate Denise Fava mentre sistema l’abito a una sposa

La wedding planner ravennate Denise Fava mentre sistema l’abito a una sposa

Ravenna, 9 maggio 2022 - Dopo due anni di restrizioni per il Coronavirus, finalmente le coppie che avevano deciso di convolare a nozze hanno carta bianca: bando alle restrizioni e via libera alle feste al chiuso e all’aperto senza limiti di invitati. Così la stagione dei fiori d’arancio è tornata a sbocciare. In totale dal primo gennaio al 30 aprile a Ravenna i matrimoni celebrati sono stati 67, tra civili e religiosi. "Molti però vengono celebrati a partire da maggio – spiega Denise Fava, wedding planner della città dei mosaici –. E direi che nei prossimi mesi, tra recuperi di cerimonie che non si sono celebrate per il virus e coppie che hanno deciso di convolare a nozze successivamente, le feste non mancheranno. Sono molto contenta". Questo è evidente, in particolare, dai verbali di pubblicazione di matrimonio (riferiti sia a quelli già celebrati che ad alcuni da celebrare, visto che le pubblicazioni durano sei mesi): ben 199 dal primo gennaio al 30 aprile a Ravenna, contro i 163 del 2021 e i 144 del 2020. Un dato, quest’ultimo che supera anche i numeri pre-Covid: nello stesso periodo i verbali di pubblicazione erano stati 191 nel 2019 e 192 nel 2018.

Tante coppie che scelgono la cerimonia civile sono in fase di organizzazione e hanno prenotato gli spazi: vero e proprio boom per il salone del municipio dove fino al primo ottobre saranno celebrati ben 168 matrimoni, quasi 8 a settimana. Tra le location alternative a disposizione nel comune di Ravenna ad andare forte è il museo Tamo, che è stato scelto da 9 coppie per le nozze che saranno celebrate entro ottobre; seguono palazzo Rasponi (4), Mar (3), Palazzone di Sant’Alberto (2) e biblioteca Classense (1).

Insomma, fervono i preparativi in città. "Ora tutti si sposano – continua la wedding planner Denise Fava –: ho due coppie che avevano rimandato per il Covid, oltre alle altre. Personalmente posso dire che il lavoro è anche aumentato rispetto a prima del Covid, direi di circa il 10%".

"Si tratta perlopiù di una clientela adulta, con figli, che vuole coronare unioni di anni" continua Fava. Qualcuno decide di non risparmiare e fare festa grande: "Dopo il Covid è tornata importante la figura del dj o il gruppo musicale. C’è voglia di divertirsi". In tanti, dopo le varie crisi a causa della pandemia e della guerra in Ucraina, però, tendono a risparmiare e tra le nuove tendenze c’è quella del matrimonio ‘green’. "Dalle partecipazioni ai menu, tutto viene realizzato con materiali ecologici come carta riciclata e inchiostro ricavato dall’estratto di kiwi e come bomboniere piantine da tenere in vaso o con cui arricchire il giardino. Una coppia ha anche scelto di sposarsi di giorno per non utilizzare l’illuminazione. Poi si scelgono alimenti a km0 e si fa in modo di evitare gli sprechi. Anche l’abito viene scelto o di seconda mano oppure viene realizzato con tessuti riciclati su un modello che si può trasformare. Così si risparmia e si riduce l’impatto sull’ambiente". Festa sì, dunque, ma senza dimenticare il pianeta.