Maxi raid, derubato il magazzino di Trony

Malviventi hanno agito prima dell’alba in via Madrara: mezzi di traverso sulla strada e chiodi per rallentare le forze dell’ordine

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Sono entrati in azione prima dell’alba, più uomini e ben organizzati. Hanno svaligiato il magazzino di prodotti di elettronica e poi si sono coperti la fuga, bloccando le strade di accesso con mezzi messi di traverso e chiodi a tre punte, per rallentare le forze dell’ordine. Tutto già visto lo scorso novembre in un colpo fotocopia. La ’banda della tecnologia’, insomma, ha colpito ancora. L’azione è avvenuta ieri in piena notte, tra le 4 e le 5, in via Madrara, tra Russi e Faenza, dove si trova il magazzino della Trony.

Secondo una prima ricostruzione, per raggiungere la struttura i delinquenti hanno percorso una carraia che costeggia un campo coltivato a viti, poi, una volta raggiunta la rete di recinzione che separa i terreni sono entrati in azione, tagliando di netto la rete per creare un varco ed entrando, visti i segni dei pneumatici lasciati sul terreno, con i mezzi all’interno dell’area dove si trova il magazzino. Qui, incuranti dei sistemi di allarme e della massiccia illuminazione, hanno forzato gli accessi, guadagnando l’accesso alla struttura. Qui hanno razziato diversi oggetti di elettronica, dandosi alla fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Sul posto sono intervenute almeno tre auto dei Carabinieri, da Faenza, Russi e da altre stazioni del ravennate. Al loro arrivo i militari dell’Arma hanno trovato abbandonati in via Madrara e nella vicina via Canali un camion da lavoro cassonato di marca Peugeot, un furgone da lavoro Fiat Ducato e due automobili: una Panda di colore blu e una 500L di colore verde, poste in modo da sbarrare le vie principali.

I mezzi, che sarebbero stati rubati in precedenza, presentavano la rottura dei vetri in corrispondenza dei finestrini, inoltre avevano i pneumatici bucati e tagliati. Per questo, visto il numero di vetture utilizzate per il colpo non è escluso che la banda di malviventi possa essere composta anche da più di sei persone. Inoltre i delinquenti, per avvantaggiarsi nella fuga hanno sparso lungo la strada dei chiodi a tre punte, un altro elemento ricorrente questo, che potrebbe legare i precedenti furti a quello messo a segno ieri, consentendo agli investigatori di attribuire la paternità dei colpi allo stesso gruppo.

"Non è la prima volta che raggiungono questo magazzino ben illuminato in piena notte passando per i campi" ha affermato un contadino della zona. Nessuno però sembra essersi accorto di niente nelle abitazioni vicine, anche perchè si tratta di una zona prevalentemente agricola e le case sono piuttosto distanziate tra loro".

Le analogie con il furto di fine novembre comunque sono tante. In quel caso i malviventi entrarono in azione allo stesso orario, sempre con l’ausilio di più mezzi, in tale occasione furono tre furgoni poi abbandonati e, infine, anche in quella circostanza le forze dell’ordine trovarono la strada cosparsa di chiodi. Al caso ora stanno lavorando i carabinieri, anche attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza della struttura (numerose le telecamere). Il bottino è in via di quantificazione.

Damiano Ventura