"Mi voleva sottomessa e con il velo"

Il racconto di una donna che ha denunciato violenze sessuali subite dall’ex marito. E minacce: "Mi disse, ti tolgo gli occhi"

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Secondo la donna, lui voleva sottometterla arrivando non solo a insultarla, schiaffeggiarla e a pretendere rapporti sessuali non graditi: ma pure cercando di farle indossare il velo. "Però nemmeno al mio Paese lo mettevo: mio padre era molto aperto, non esistevano queste cose nella mia famiglia". La voce narrante di questa storia, è quella di una ultra-trentenne di origine magrebina che da tempo vive a Faenza. La donna, parte civile con l’avvocato Giancarlo Ragazzini, ieri mattina ha preso la parola davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Cecilia Calandra, nell’ambito del processo che vede l’ex marito imputato per maltrattamenti in famiglia, percosse, violenza sessuale e privata (è difeso dagli avvocati Federica Montanari e Daniela Saragoni).

I due, secondo quanto spiegato dalla donna, si erano conosciuti in Patria nel 2018 durante un breve soggiorno di lei. Già da una decina d’anni viveva in Italia e aveva un precedente matrimonio naufragato. "L’ho conosciuto in quel momento, era molto gentile: qualsiasi donna avrebbe potuto dire che lui era l’uomo della sua vita".

Una volta tornata in Italia, era rimasta incinta: "Siamo andati a vivere assieme, ho fatto il possibile per farlo arrivare qui". Ma - sempre a detta della donna- "quando è giunto, ha cominciato con maltrattamenti, insulti e pure violenze sessuali. Ci sono minacce nella mia lingua che non riesco nemmeno a dire...". La prima denuncia al Commissariato di Faenza risale al 9 novembre 2019: "La sera dell’8 mi aveva fatto di tutto", persino "minacce di morte del tipo: ’ti tolgo gli occhi. Voleva che mi sottomettessi, che portassi il velo. E dopo il parto, voleva subito un altro figlio: per questo mi minacciava. Una volta mi si avvicinò con il dito puntato verso gli occhi: ’te li tolgo’, mi disse". Il 9 novembre l’uomo "era sparito: tornò dopo 11 giorni per formalità legate al permesso di soggiorno. Io lo perdonai, riprendemmo a convivere. Ma dopo una settimana tutto tornò come prima".

Anzi peggio: "La vigilia di Natale rincasò ubriaco, scoprii che faceva pure uso di droga. Chiamai la mia famiglia: ma ormai anche davanti a loro mi diceva parolacce". Del resto secondo la donna l’ex marito ormai "cercava qualsiasi pretesto per avere problemi con me; mi schiaffeggiava in faccia per qualsiasi motivo; appena parlavo, mi zittiva; mi diceva che dovevo stare sottomessa". L’epilogo a novembre 2020: "Da quel momento non ho saputo più niente di lui".

Sulle lamentate violenze sessuali, la donna ha spiegato che lui "voleva subito un altro figlio dopo un parto con cesareo. Lo so che da nostra cultura, tuo marito ha diritto di averti: ma lui voleva mattina e sera senza nessun rispetto e tenendomi con forza".