Minacce, lesioni e gelosia ossessiva Amici e vicini testimoniano per lei

A processo per atti persecutori e maltrattamenti un 25enne: avrebbe preteso rapporti con un coltello

Minacce, lesioni e gelosia ossessiva  Amici e vicini testimoniano per lei
Minacce, lesioni e gelosia ossessiva Amici e vicini testimoniano per lei

Appostamenti e controlli si erano infittiti. Così come i messaggi con cui lui le chiedeva cosa facesse e dove si trovasse. Era arrivato addirittura a sradicare una porta di casa e a lanciargliela addosso assieme a uno stendibiancheria. E a strapparle il telefonino di mano per vedere cosa contenesse. In una occasione le aveva pure inviato sul cellulare una sua foto con una cintura legata al collo a mo’ di avvertimento.

Ma nel processo per rito abbreviato a carico di un 25enne del Ravennate partito ieri mattina davanti al gip Janos Barlotti (veniva da un giudizio immediato) e al pm Daniele Barberini, l’imputato – da febbraio in carcere e difeso dall’avvocato Michele Dell’Edera – dovrà rispondere non solo di stalking, violenza privata, maltrattamenti e lesioni commessi tra il litorale ravennate e la Bassa Romagna per il periodo che va da ottobre a gennaio: ma anche di violenza sessuale pluriaggravata. Secondo la procura, a fine gennaio scorso il 25enne avrebbe messo un braccio intorno al collo di lei e poi, mostrandole un coltello, avrebbe preteso un rapporto (14 giorni di prognosi). La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocato Cristina Magnani (foto). Il 25enne a suo tempo nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Sabrina Bosi per l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa sulla base delle verifiche della polizia, aveva negato di avere violentato la ex sostenendo che nei rapporti, lei era sempre stata consenziente.

Per il resto, aveva solo ammesso di avere esagerato in talune circostanze. Il materiale raccolto dall’apposita sezione della squadra Mobile coordinata dal pm Antonio Vincenzo Bartolozzi e fissato nella misura restrittiva, ha invece restituito tutt’altro scenario peraltro corroborato sia dalle dichiarazioni della giovane - rese in questura, in commissariato e alla caserma dell’Arma – che da quelle di amici, di familiari e di un vicino di casa. L’escalation si era manifestata quando la ragazza, stanca dei modi di lui e del fatto che il 25enne si fosse praticamente insediato a casa sua, gli aveva manifestato la sua volontà di troncare. Ma ciò – per l’accusa – aveva finito con lo scatenare il ragazzo il quale aveva cominciato a sorvegliarla. E così in un giorno di novembre si era fatto trovare sotto casa di lei a sorpresa. A dicembre, mentre lei era a cena con le amiche, lui l’aveva bersagliata con messaggi e chiamate per sapere cosa stesse facendo e con chi; quindi, una volta appreso che si era recata in birreria senza il suo permesso, si era infuriato lanciandole porta e stendino. Emblematico – secondo il gip – quanto accaduto a metà gennaio: lei aveva cercato sollievo a casa dei genitori e lui allora le aveva inviato un messaggio con la foto della sua auto parcheggiata in cortile scrivendole: “Preparati a chiamare i pompieri”.

a.col.