
Alcuni ragazzini fuori da scuola in una foto d'archivio. La giovane, oltre che con la madre, si era confidata anche con alcuni compagni
Ravenna, 7 febbraio 2025 – Apprezzamenti, messaggini, qualche regaletto accattivante e soprattutto alcuni contatti ravvicinati. Abusi - quelli lamentati da una studentessa minorenne di un istituto superiore di Ravenna - che hanno spinto ieri mattina un ultra-cinquantenne insegnante di sostegno della stessa scuola, a patteggiare per violenza sessuale aggravata. In totale, un anno e 10 mesi di reclusione quelli fissati sul dispositivo del gup Corrado Schiaretti: con la sospensione della pena subordinata alla partecipazione, con esito positivo, a un corso di recupero.
Il risarcimento
Ai genitori della studentessa, costituitisi parte civile con l’avvocato Cristina Magnani sia in proprio che come tutori della minore, il prof ha riconosciuto un risarcimento non concordato di qualche migliaio di euro: una cifra che il legale della ragazza tratterrà a titolo di acconto sul risarcimento finale del danno riservandosi dunque di promuovere specifica azione davanti alla sede civile del tribunale.
L’imputato - difeso dall’avvocato Antonio Diogene - ora si trova libero dopo essere finito in prima battuta nell’aprile 2024 ai domiciliari per poi ottenere dopo pochi giorni il solo divieto di avvicinamento alla giovane. Ieri mattina lui era presente in aula.
Le indagini della polizia
Le indagini della polizia coordinate dal pm Stefano Stargiotti, avevano portato a contestare all’insegnante cinque episodi di palpeggiamenti, o comunque relativi a possibili tentativi dell’uomo di arrivare a toccare la giovane, in quattro mesi.
Secondo quanto contestato sulla base delle verifiche dell’apposita sezione della squadra Mobile, tutto si era innescato a fine 2023 quando l’insegnante si sarebbe invaghito della minorenne: attenzioni morbose non gradite culminate negli episodi di palpeggiamento e costellate da atteggiamenti al contorno che, letti in chiave accusatorio, avevano rafforzato il quadro probatorio. A partire dai regali: vedi una certa marca di bigiotteria di alto livello in voga soprattutto tra gli adolescenti. Ma anche battute e apprezzamenti.
Le confidenze della ragazzina alla madre
Nel complesso, un atteggiamento che aveva inciso sull’umore della ragazza la quale, tra attacchi di panico e rigetto dell’ambiente scolastico, aveva a un certo punto deciso di confidarsi con la madre per raccontare come mai non volesse più tornare tra i banchi. Ed era stata proprio la mamma a fare denuncia. Era poi emerso che analoghe confidenze erano state fatte a tre compagni.
Le mosse della Procura
Al netto dei successivi accertamenti, la procura aveva chiesto e ottenuto la prima misura restrittiva a firma del gip Andrea Galanti.
In quanto al prof, nel corso dell’interrogatorio di garanzia in spontanee dichiarazioni aveva in buona sostanza negato di avere mai avuto l’intenzione di palpeggiare quella studentessa, riconducendo il tutto al massimo a malintesi con la giovane.
E se qualche abbraccio c’era stato, si era trattato solo di una manifestazione d’affetto verso quella ex allieva che, causa alcune pregressa difficoltà scolastiche, aveva bisogno di incoraggiamento. Un aiuto che, a dire di lui, lei stessa gli aveva chiesto. Del resto anche i colleghi - aveva sottolineato il prof - conoscevano la sua propensione a farsi carico di casi come quello.
A inizio giugno scorso la minore, sentita in incidente probatorio, aveva però confermato tutte le accuse collocandole nei cambi d’ora, nell’intervallo e negli istanti in cui i compagni erano altrove o distratti a fare altro.