Ravenna: miracolate dopo incidente. Ieri amiche, oggi nemiche

Nel giugno 2021 si ribaltarono con l’auto dopo una serata alcolica. A processo si ritrova quella che, a detta dell’altra, non era alla guida

Ravenna, 24 novembre 2022 - La serata con brindisi a più mani, in un locale a Milano Marittima, era finita malissimo, cioè con l’auto cappottata in un campo. Uscite miracolosamente illese, quell’incidente all’inizio aveva cementato l’amicizia tra due ragazze, pronte a coprirsi l’un l’altra, concordi inizialmente persino nell’accusare un inesistente tunisino che si sarebbe messo alla guida della loro vettura.

La giovane che per la Procura era alla guida aveva 1,2 g/l di alcol da neopatentata
La giovane che per la Procura era alla guida aveva 1,2 g/l di alcol da neopatentata

Ma al momento di pagare i cocci, tra ricorsi e spese varie da sostenere, quell’amicizia tra una 22enne e una 25enne (all’epoca dei fatti), entrambe di Ravenna, è andata in pezzi. Soprattutto dopo che a processo, per un incidente causato in condizioni di ebbrezza alcolica, si è ritrovata la più giovane delle due, quando inizialmente era stata l’altra a prendersi la colpa, dicendo che al volante c’era lei. L’episodio risale alla serata del 21 giugno 2021. La Golf, prima di finire nella scarpata, aveva urtato altre vetture.

Lo choc fu tale – "gli altri automobilisti anziché aiutarci ci chiedevano di compilare il cid" – da indurle a riferire che alla guida c’era una terza persona. Versione subito ritrattata, tanto che il giorno dopo, presentandosi al comando della polizia locale, fu la 25enne ad assumersi la responsabilità, specificando che sebbene l’auto fosse della madre dell’altra, si era messa alla guida dopo aver visto che l’amica più giovane non era in grado e aveva accostato. Ma le telecamere comunali avevano ripreso quest’ultima al volante. Così, dopo la storia del sedicente tunisino, anche il seguito del racconto della 25enne non è stato ritenuto credibile e a rimediare un decreto penale di condanna da 1.700 euro, oltre alla perdita della patente, non è stata lei bensì la più giovane. Inizialmente concordi nel dividersi le spese, questo patto verbale è venuto meno e oggi le due nemmeno si parlerebbero più. La 22enne, che peraltro risultava neopatentata, ha opposto il decreto penale con la tutela dell’avvocato Giorgia Montanari, ritenendo di essere stata incolpata a torto in quanto alla guida sarebbe stata l’ex amica. Ieri il processo è stato incardinato davanti al giudice onorario Bailetti. In occasione delle prossime udienze saranno sentiti i testimoni e le due ragazze. Niente più brindisi, ad andare in scena sarà lo scaricabarile.

l. p.