Danilo Molducci medico morto, il consulente dell’accusa: “Spostati 2,5 milioni”

Processo per il caso Molducci, secondo il commercialista Maurizio Ragno i soldi passarono dal conto del defunto a quello del figlio imputato

Da sinistra: Stefano Molducci e la casa dove il padre Danilo fu trovato morto

Da sinistra: Stefano Molducci e la casa dove il padre Danilo fu trovato morto

Ravenna, 16 maggio 2023 – Le ricette per le medicine del defunto “scritte da quattro differenti mani”. E poi il “travaso di titoli dal conto cointestato” fino a quello del figlio per circa 2,5 milioni di euro. Con un interrogativo che ieri ha attraversato da parte a parte l’intera udienza celebrata davanti alla corte d’assise di Ravenna: di cosa è morto Danilo Molducci (foto a destra) ? Secondo la procura, lo storico medico di Campiano deceduto a 67 anni il 28 maggio 2021, era stato via via avvelenato con quegli stessi farmaci che assumeva. Alla sbarra figurano il figlio, il 40enne Stefano Molducci di Terra del Sole. E la colf, la 52enne romena Elena Vasi Susma. Loro due, secondo Federica Rizzi - consulente grafologa dell’accusa – compaiono tra le quattro mani usate per i documenti analizzati tra cui 29 ricette. Nei numeri, “23 ricette sono riconducibili a Susma; due a Stefano Molducci; due a Danilo Molducci”. Una è stata compilata da un’altra persona ancora e “firmata da Susma”. E infine la “firma apocrifa” sul modulo di cambio del medico di base, è stata ricondotta “a Stefano Molducci”. I documenti in questione facevano parte delle ricette con le quali, talvolta a cadenza quasi quotidiana, venivano ritirate le benzodiazepine: di quattro tipi quelle individuate dalla tossicologa Rossella Gottardo – consulente sempre dell’accusa – con “concentrazioni superiori alla normalità ma non nel range della letalità”. In quanto all’amlodipina, farmaco usato nel trattamento di disturbi cardiaci, “la concentrazione risulta essere nel range di normalità o leggermente superiore” a quella terapeutica. Per l’esperta tuttavia “in letteratura sono descritti casi in cui i due farmaci assieme si potenziano”, anche se “non agiscono nello stesso settore”.

Donata Fabretto, tossicologa forense nominata dalla difesa, ha esordito puntando l’indice sulla confrontabilità dei dati: “Per le analisi post-mortali – ha detto – è difficile se non impossibile confrontare i dosaggi terapeutici con le concentrazioni trovate”. Del resto “il sangue prelevato da cadavere non è come quello da vivente: ha cioè subito tante trasformazioni”. Ma anche tenendo conto di ciò, “le concentrazioni rilevate su Molducci sono assolutamente normali o addirittura basse per uno che usava amlodipina”. E “lo stesso vale per le benzodiazepine”. In ogni caso – ha puntualizzato il medico legale Dario Raniero incaricato dal pm Angela Scorza -, “le condizioni cliniche” del 67enne “erano complesse: aveva fatto parecchi accessi in ospedale”. In quanto alle benzodiazepine, “non mi sono espresso su una eventuale correlazione con l’insufficienza cardiaca finale. Si sa che il signor Molducci abusava di questi farmaci”. Tuttavia “il dato era superiore a quello atteso da uso terapeutico”. E allora “di cosa è morto il signor Molducci?”, si è domandato Rafi El Mazloum, medico legale nominato dalle difese. Perché a suo avviso “le benzodiazepine rilevate, peraltro in un soggetto che ne ha largamente abusato, erano entro un range di mortalità”. E l’amlodipina “era entro un range terapeutico”. In merito al resto delle potenziali cause di decesso, il consulente ha rilevato che si trattava di paziente “obeso, con pregressa embolia polmonare” e altre patologie.

Ma soprattutto aveva manifestato “una alterazione” del potassio “poco prima del decesso”. Ovvero “un quadro che disponeva alle aritmie”. In definitiva “uno scompenso cardiaco è la causa più probabile della morte”. Ultimo a prendere la parola nel pomeriggio, è stato il commercialista Maurizio Ragno, consulente della procura sulle tematiche legate alla movimentazione del danaro e dunque al contestato movente di natura patrimoniale. Secondo la sua analisi, ci sono state “movimentazioni non particolarmente chiare”. Sul punto, è stato definito “significativo l’incremento del controvalore dei dossier titoli di Stefano Molducci fino all’azzeramento del controvalore degli strumenti finanziari cointestati con il padre: stiamo parlando di circa 2,5 milioni di euro”. Nei numeri, “al 30 giugno 2021, il controvalore sul conto cointestato era zero quello sul conto di Stefano Molducci di 2,5 milioni: c’è stato un travaso”.