Molestava le studentesse, un anno al bidello

Ha patteggiato un 37enne, che era in servizio all’alberghiero, accusato di violenza sessuale per una serie di frasi volgari e gesti sconci

Sguardi prolungati e insistenti lungo i corridoi. E poi apprezzamenti volgari, proposte esplicite e gesti sconci. Fino ad arrivare a esibire la foto dei propri genitali attraverso il telefonino e, soprattutto, a palpeggiare due studentesse di 15 e 17 anni. È il quadro accusatorio che aveva fatto finire ai domiciliari un 37enne bidello dell’alberghiero ’Tonino Guerra’ di Cervia. Un’accusa di violenza sessuale continuata e pluriaggravata (dal contesto, una scuola, e dalla minore età delle parti offese) per la quale ieri mattina lo stesso ha patteggiato un anno di reclusione. L’uomo era difeso dagli avvocati Giorgia Toschi ed Ermanno Cicognani. Le vittime di quelle attenzioni non richieste ed eccessive, due giovani studentesse, erano parte civile con la tutela degli avvocati Greta Monti e Dennis Gori, quest’ultimo per i genitori di una minorenne.

A fare scattare le indagini della polizia, nel dicembre 2021, era stata la segnalazione del dirigente scolastico fatta direttamente sulla casella di posta elettronica della procura. A rivolgersi alle insegnanti non erano state solo le due ragazze, ma anche diversi loro compagni i quali avevano avuto modo di rendersi conto, direttamente o grazie a confidenze, dello strano comportamento di quel bidello. Gli investigatori della squadra Mobile erano partiti proprio dalle testimonianze dei docenti per arrivare quindi ad ascoltare a fine mese pure le due ragazze. Quel collaboratore scolastico era piuttosto popolare con le alunne e capitava cioè sovente che le studentesse si fermassero a parlare con lui: "All’inizio sembrava simpaticissimo, di aspetto gradevole e giovanile", aveva detto una delle ragazze. Ma con il passare del tempo l’uomo aveva finito per prendersi confidenze eccessive, chiedendo a un’alunna di sedersi sulle sue gambe. Lei aveva rifiutato seccamente: ma lui aveva indugiato facendole i complimenti per l’abbigliamento, poi chiedendole foto in costume e, ancora, cercando di strapparle un bacio per poi proporle prestazioni sessuali, o se volesse raggiungerlo a casa sua per fare le pulizie. In un’altra occasione l’avrebbe seguita negli spogliatoi e in un’altra ancora si sarebbe spinto a palpeggiarla. Situazioni analoghe sono quelle descritte dall’altra ragazza, alla quale avrebbe mostrato la fotografia dei suoi genitali. In un’altra circostanza lo stesso avrebbe afferrato con forza i polsi della giovane cercando invano di portarla nell’aula relax.

l. p.