Molestie sessuali alle pazienti. La guardia medica in silenzio davanti al Gip

Il 68enne si è avvalso della facoltà di non rispondere

Molestie sessuali alle pazienti. La guardia medica in silenzio davanti al Gip

Il dottore, durante le visite, anziché limitarsi al suo mestiere, avrebbe approfittato della situazione (foto di repertorio)

Si è avvalso della facoltà di non rispondere il medico 68enne arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di avere abusato sessualmente di almeno tre pazienti quando era in servizio come guardia medica turistica estiva sul litorale ravennate. L’interrogatorio di garanzia si è tenuto ieri pomeriggio, davanti al Gip Andrea Galanti e al Pm Lucrezia Ciriello. Il suo avvocato, Giovanni Lorenzo Gusella del Foro di Forlì - Cesena, attende di avere contezza dell’intero fasciolo e delle indagini compiute dai carabinieri di Cervia Milano Marittima prima di delineare una ipotesi difensiva. L’ordinanza era stato notificata al diretto interessato, di origine nordafricana, a Roma, dove vive. Secondo quanto fin qui emerso, le contestate violenze si sarebbero verificate nel corso della stagione estiva durante le visite e, in almeno un caso, a domicilio. Non è escluso che le indagini, che erano scattate dopo una segnalazione all’Ausl, non possano estendersi ad altre donne le quali potrebbero ora decidere di farsi avanti con gli inquirenti. C’è chi tra le sue pazienti si era rivolta a lui per una puntura d’insetto: la conseguente richiesta era stata quella di spogliarsi. Nella lista dell’accusa figurano perlopiù palpeggiamenti, carezze, manovre ritenute improprie e baci rubati. In particolare nel corso di visite a ridosso della fine dell’incarico estivo - in due casi negli ambulatori di Pinarella di Cervia e Lido Adriano e nel terzo in un’abitazione privata di Milano Marittima -, il 68enne, anziché limitarsi al suo mestiere, avrebbe approfittato della situazione. Le tre donne - che non si conoscono tra di loro: fatto che al momento rafforza il quadro accusatorio - avevano poi deciso di segnalare quelle anomalie all’Ausl: da qui il caso aveva subito preso la strada della procura.