Sono state un po’ più di duecento le persone che ieri si sono messe in fila all’esterno degli ambulatori dell’Ausl Romagna in via Zaccagnini, a Faenza, per sottoporsi alla vaccinazione antitetanica messa in campo in via straordinaria per scongiurare il pericolo sanitario innescato dall’alluvione. "Si tratta di persone che avevano effettuato l’ultima somministrazione più di dieci anni fa", spiegano i sanitari, "in qualche caso anche quindici o più, e che avevano semplicemente dimenticato di sottoporsi al richiamo una volta trascorsi dieci anni". Non si sono registrati casi di persone arrivate qui per sottoporsi alla prima vaccinazione: in tutti i casi si trattava di richiami.
Come di consueto, il vaccino somministrato è il cosiddetto trivalente, valido dunque anche contro pertosse e difterite. Al momento a Faenza non viene somministrato il vaccino contro l’epatite A, come invece accaduto a Conselice, per via del maggior rischio sanitario che quel comune sta attraversando a causa della quantità colossale di acqua stagnante presente nella zona, dove si registra anche la presenza di grandi quantità di carburante e, stando a quanto riferito, di varie carcasse di animali non domestici quali topi e uccelli. La coda all’esterno dell’ambulatorio di via Zaccagnini, benché piuttosto lunga, è in realtà apparsa scorrevole: "in circa un’ora e mezza si arriva davanti agli infermieri", spiega un ragazzo.
In fila c’erano per la maggior parte soggetti adulti, che negli ultimi giorni sono stati impegnati per ripulire la città dal fango e dalle macerie: alcuni di loro – meno di dieci, fortunatamente – si erano procurati delle ferite alle mani o in altre parti del corpo proprio mentre erano intenti a scavare o a spostare materiali alluvionati. "Anche per questo hanno saggiamente deciso di sottoporsi alla vaccinazione", spiega un’infermiera. In qualche caso a sottoporsi alla vaccinazione sono stati soggetti anziani o molto anziani: un ottantenne, al termine della vaccinazione, ha salutato gli infermieri dicendo loro che sarebbe tornato nel 2033. La profilassi è aperta non solo ai residenti: "i volontari arrivati a Faenza con i vari corpi del sistema della Protezione civile possono allo stesso modo sottoporsi alla vaccinazione", assicurano i sanitari. Altre due sedute straordinarie domani e lunedì 5 giugno dalle 14.30 alle 17.
Filippo Donati