CARLO RAGGI
Cronaca

Monia Rava, missione natura. Vent’anni da guardia ecologica: "Servono studio, fatica e dedizione"

Dal corso serale per volontari alla guida delle pattuglie nei parchi e nei fiumi della Romagna. Oggi è Cavaliere della Repubblica: "Tutto ciò richiede sacrifici, per questo ci sono sempre meno giovani".

Dal corso serale per volontari alla guida delle pattuglie nei parchi e nei fiumi della Romagna. Oggi è Cavaliere della Repubblica: "Tutto ciò richiede sacrifici, per questo ci sono sempre meno giovani".

Dal corso serale per volontari alla guida delle pattuglie nei parchi e nei fiumi della Romagna. Oggi è Cavaliere della Repubblica: "Tutto ciò richiede sacrifici, per questo ci sono sempre meno giovani".

di Carlo Raggi

Cominciò, da ragazza, col trekking in Appennino, ma si accorse presto che l’interesse che aveva per la natura pretendeva qualcosa di più e di diverso, un rapporto che si trasformasse in contributo positivo per l’ambiente e subito puntò sul concorso, a Roma, per guardie forestali, ma non riuscì a entrare in graduatoria. E fu così che Monia Rava, poco più che venticinquenne, frequentò il corso per Guardie ecologiche volontarie, la cui normativa era stata varata dalla Regione nel 1989 e risultò prima della lista. Dal 1999 è presidente e coordinatore del Raggruppamento delle Guardie ecologiche di Faenza e della Romagna faentina, con competenze provinciali e tanto numerose, perché molte da lei messe in campo, dai monitoraggi nei Parchi (Delta del Po, Vena del Gesso) all’attività informativa-educativa, dalla repressione dell’abbandono dei rifiuti ai censimenti di uccelli, alla mappatura delle orchidee selvatiche, alla guida all’esplorazione della natura con sosta di lettura e tanto altro ancora. Impegno enorme che si abbina all’attività professionale all’interno della Pubblica Assistenza dopo esserne stata volontaria per anni. E per tutto questo il 2 giugno è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Per lei il volontariato è ben più di una missione, è un impegno totalizzante come peraltro si legge nella motivazione dell’onorificenza...

"Certo, sacrifici se ne fanno, occorre fare delle scelte e lasciar da parte tanto altro. Purtroppo questo è il motivo per cui al volontariato i giovani oggi si avvicinano sempre meno, molti si iscrivono al nostro corso poi quando si accorgono che bisogna studiare molto e sacrificarsi desistono...e così l’età media dei volontari si alza sempre più. Pensi invece che io ho fatto il corso per le guardie ecologiche a 26 anni, verso la fine degli anni 90...quando già lavoravo, avevo cominciato subito dopo il diploma di ragioniere".

Diceva che il corso non è per niente facile...

"Il corso, che si tiene ogni due anni, è di tre mesi con due lezioni serali di due ore a settimana su materie di studio molteplici in tema di legislazione su fauna, ambiente, pubblica sicurezza. A quelli che abbandonano occorre aggiungere la bassa percentuale dei promossi, ad esempio al penultimo corso, 44 iscritti, solo sette promossi. Al mio corso eravamo in una novantina, i numeri come le dicevo sono cambiati. Ad onore di noi donne, oggi siamo la maggioranza, nei corsi".

Un passo indietro, cosa l’ha indotta a diventare guardia ecologica?

"Da ragazza cominciai a frequentare l’Uoei e il Cai e partecipando alle loro escursioni mi resi conto che non mi bastava camminare in Appennino, avevo bisogno di molto di più, cioè di fare qualcosa di utile per l’ambiente, per la natura. Fu per questo che dopo il diploma partecipai all’ultimo corso per il corpo delle Guardie forestali a Roma, ma non entrai in graduatoria. E fu così che, quando presidente della neonata associazione delle Guardie ecologiche faentine era Stefano Manzelli, comandante della Polizia Municipale di Castel Bolognese, feci il corso e superai l’esame".

All’epoca a coordinare le vostre attività era la Provincia...

"E la funzionaria era Miria Rossi, ex guardiacaccia, la ricorda? Era stata vittima di un gravissimo fatto di sangue a La Spreta, un bracconiere uccise i suoi due colleghi e lei si salvò perché si finse morta.... Da una decina di anni siamo invece gestiti da Arpae".

I vostri compiti sono molteplici, se non sbaglio, e di diversa natura...

"Noi siamo guardie particolari giurate, e come tali siamo pubblici ufficiali, autorizzate alle sanzioni amministrative per infrazioni alle normative ambientali, come l’abbandono dei rifiuti, sempre che non configuri un reato e allora segnaliamo la cosa alla polizia locale, il loro errato conferimento, i mozziconi di sigaretta gettati a terra, la raccolta abusiva dei prodotti naturali come i funghi... tanto per citare i più comuni. Ma l’aspetto più qualificante delle nostre attività non è la sanzione, ma l’informazione, la sensibilizzazione, l’educazione ambientale. In questo contesto organizziamo incontri come quello recentissimo su come comportarsi per il soccorso alla fauna selvatica. E poi il monitoraggio degli alberi monumentali, la protezione della fauna minore, la pulizia dei fiumi, il censimento dei rapaci, dei fiori spontanei come le orchidee in collaborazione con esperti..."

Un censimento che finisce nella banca dati del vostro sito internet...

"Abbiamo realizzato una mappa interattiva delle orchidee spontanee individuate nei giardini e nei parchi cittadini e non solo e per restare in tema c’è il trekking abbinato alla lettura di libri che parlano dell’ambiente in cui ci muoviamo, ad esempio nella Vena del gesso, si cammina, ci si ferma e si legge...e mi lasci aggiungere la sorveglianza al Festival musicale itinerante ‘Recondita armonia’ al Parco Carnè e ai Crivellari! E poi tanto altro ancora..."

Provi a dire?

"Abbiamo anche il ruolo di ausiliario civico in appoggio alla Polizia locale con cui siamo sempre in contatto, poi facciamo vigilanza anti incendi in Appennino, a Monte Mauro, e in pineta sul litorale; la nostra competenza è su tutta la provincia e infatti i nostri servizi e controlli riguardano anche l’area ravennate del Parco del Delta, l’Ortazzo e Ortazzino, Punte Alberete, la foce del Bevano e la spiaggia circostante per la tutela del fratino...la pineta di Classe per il censimento delle testuggini terresti e la salvaguardia del rospo smeraldo. E a proposito di rospi recentemente siamo andati anche fuori provincia, a Vado, nel Bolognese, per permettere l’attraversamento sicuro di una strada di traffico...!"

La vigilanza anti incendi rientra fra le funzioni della Protezione civile...

"E infatti noi svolgiamo anche servizi di Protezione civile, con le recenti alluvioni abbiamo avuto il battesimo del fuoco! Abbiamo avuto riconoscimenti pubblici. E adesso, in funzione preventiva, nell’ambito del programma redatto dalla Regione svolgiamo anche attività di monitoraggio lungo i fiumi. A noi è stato assegnato il Santerno nella parte ravennate. Documentiamo e segnaliamo ogni fessurazione degli argini".

Fra i vostri innumerevoli campi di azione c’è anche quello per ridurre l’inquinamento luminoso...

"Certo, noi segnaliamo all’Amministrazione comunale i casi in cui lampioni, fari etc, soprattutto di privati, non rispondono alla normativa e l’obiettivo è quello di indurre il privato ad adeguarsi e devo dire che c’è sempre molta disponibilità".

Quante guardie giurate volontarie gestisce?

"Trentacinque, e con i soci simpatizzanti arriviamo a un centinaio. Il fatto è che avremmo bisogno di una sede nuova...!"