Morto dopo intervento al piede, 5 indagati

La vittima aveva 82 anni, rispondono di omicidio stradale il 90enne che l’aveva colpito in auto e di omicidio colposo quattro medici

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Colpito da un’auto mentre attraversava sulle strisce, fu sottoposto a intervento ortopedico e morì circa un mese dopo a causa di complicanze operatorie, in quanto colpito da ischemia. Ora per il decesso di un uomo di 82 anni sono indagati l’investitore, per omicidio stradale, e quattro medici dell’ospedale di Faenza per omicidio colposo. Ieri mattina il Gip Corrado Schiaretti ha disposto due perizie. La prima, affidata all’ingegnere Francesco Rendine, di natura cinematica e volta ad accertare con precisione la dinamica dell’incidente, avvenuto un anno fa a Faenza in piazzale Sercognani, all’intersezione con il cavalcavia; la seconda, affidata al medico legale Federica Bortolotti, servirà a stabilire la causa del decesso e a capire se e in che misura questo sia stato determinato dall’incidente, piuttosto che dalle condizioni di salute pregresse del paziente e da eventuali condotte negligenti da parte dei professionisti che lo hanno avuto in cura, tre ortopedici e un consulente cardiologo dell’ospedale faentino.

Il primo luglio di un anno fa l’anziano stava camminando all’interno di un attraversamento pedonale quando la Fiat Punto condotta da un uomo di 90 anni, che scendeva dal cavalcavia procedendo con direzione Firenze–Ravenna, pare si fosse fermata per fare attraversare il pedone, salvo però anticipare troppo la ripartenza, finendo per colpire l’anziano a una gamba e facendolo cadere. Questa fu la dinamica inizialmente valutata dagli agenti della Polizia locale. Portato in ospedale, la diagnosi fu lussazione con frattura scomposta di tibia e perone. Ricoverato nel reparto di ortopedia, qui fu sottoposto a un intervento chirurgico l’8 luglio e durante la degenza post operatoria il 12 luglio subì un ictus ischemico, a seguito del quale il 3 agosto, a un mese dall’incidente, l’uomo morì.

L’iniziale consulenza medico legale affidata dalla procura alla dottoressa Donatella Fedeli mise in luci corresponsabilità dei sanitari coinvolti nelle cure, i quali avevano sospeso la somministrazione dell’eparina, un anticoagulante, durante la fase operatoria, ma che secondo linee guida mediche avrebbe poi dovuto essere ripresa mentre ciò non avvenne. Da qui la richiesta di incidente probatorio, con la perizia che servirà ad accertare eventuali rapporti causali tra il comportamento del personale sanitario e le cause della morte.

L’anziano che era alla guida dell’auto è difeso dagli avvocati Laerte Cenni e Domenico Benelli. I quattro medici sono tutelati dall’avvocato Ermanno Cicognani (tre) e uno dal collega Giovanni Scudellari. I figli dell’anziano deceduto sono invece tutelati dall’avvocato Giuseppe Cherubino.

Lorenzo Priviato