Mosaici e musica Un’occasione per ritemprare lo spirito

di Nevio Spadoni

’Mosaici di note…di notte’, una bella opportunità per ritemprare lo spirito ci viene offerta a Ravenna da venerdì, 1 luglio alle ore 22 e per tutta l’estate con nove concerti d’organo nella Basilica di San Vitale. Questa rassegna è frutto della convenzione tra l’Opera di Religione e l’Istituto superiore di studi musicali ’Giuseppe Verdi’. Ascolteremo quindi musiche di Bach, di Händel, di Mozart, di Pergolesi e di altri compositori che saranno eseguite da organisti ma anche da strumentisti vari e coro. Questa opportunità di esibirsi è stata offerta a studenti del Verdi, ma anche del Maderna di Cesena e del Frescobaldi di Ferrara. Non mancheranno organisti della nostra città, alcuni dei quali animano anche le liturgie domenicali.

Il vescovo filosofo Agostino ebbe a scrivere, in un ‘Commento ai Salmi’: "Qui bene cantat bis orat", significando il fatto che il canto e la musica sacra, quando ben fatte, danno un valore aggiunto alla preghiera. Non a caso è stato scelto come luogo privilegiato per tale Rassegna, la basilica di San Vitale, autentico gioiello del VI secolo, iniziata nel 526 al tempo dell’arcivescovo Ecclesio e consacrata poi nel 547 dal vescovo Massimiano. La Basilica a pianta ottagonale, è contemporanea a quella di Santa Sofia a Costantinopoli, e fra i tanti mosaici spiccano certamente col suo fascino orientale e oro luccicante i cortei imperiali di Giustiniano e di Teodora. Sono fermamente convinto della duplice valenza della Rassegna d’organo, perché sa gratificare oltre alla parte visiva, quella uditiva, inducendo quindi chi usufruisce di tale opportunità alla contemplazione della Bellezza.

Forse abbiamo tutti bisogno di stimolare le corde del nostro uomo interiore spesso frastornato da mille richiami esterni e superficiali, e considerare che, come diceva Gustav Klimt, stregato dai nostri mosaici,"chi sa vedere le cose belle è perché ha la bellezza dentro di sé". E infine, mi colpisce ciò che ha scritto il poeta portoghese Fernando Pessoa: "la mia anima è una misteriosa orchestra. Non so quali strumenti, quali violini e arpe, timpani e tamburi suonino dentro di me. Tutto quello che sento è la sinfonia". Pessoa non aveva ascoltato i concerti d’organo in San Vitale, sennò avrebbe aggiunto anche questo meraviglioso strumento, di origini antichissime, addirittura pare risalente al terzo secolo prima di Cristo.