Ravenna, torna la mucillagine al largo. "Colpa delle foci dei fiumi"

Peggio verso nord. Tante meduse ma non urticanti

Carla Rita Ferrari, responsabile di Daphne

Carla Rita Ferrari, responsabile di Daphne

Ravenna, 22 luglio 2018 - A quattro anni dall’ultimo avvistamento, la mucillagine torna a popolare qua e là l’Adriatico. Lo si deduce dall’ultimo bollettivo del battello oceanografico Daphne pubblicato nel sito di Arpae. «Dai controlli effettuati lungo la colonna d’acqua con telecamera subacquea – si legge – si rileva la presenza di macrofilamenti con locali affioramenti di materiale mucillaginoso nella zona centro-settentrionale» del tratto dove i biologi effettuano i prelievi, cioè da Cattolica a Lido di Volano. «Abbiamo rilevato la presenza di materiale mucillaginoso al largo, sia in superficie che sul fondo» spiega la responsabile della Daphne, Carla Rita Ferrari. In qualche località il materiale gelatinoso si è anche spiaggiato. Per ora gli effetti più evidenti sono però dovuti alle alghe.

«L’area settentrionale monitorata – si legge nel bolettino della Daphne – si caratterizza per acque a media salinità e valori di clorofilla ‘a’ più elevati in costa rispetto a quelli al largo. Questa situazione è riconducibile agli sversamenti provenienti dai bacini costieri in particolare da quello padano, avvenuti nei giorni scorsi. Di conseguenza, anche i valori di trasparenza si attestano su valori bassi. Diversa è la condizione nell’area meridionale che si caratterizza per migliori valori di salinità e trasparenza e bassi valori di clorofilla». insomma, i fiumi dal Po al Lamone versano in mare troppa acqua dolce, accumulata a causa delle piogge. «Dai controlli effettuati sull’ossigeno disciolto si evidenziano condizioni di normalità in superficie e un’estensione delle aree ipossiche nell’area centro settentrionale rispetto a quanto rilevato nel precedente monitoraggio». Se poi aggiungiamo che il mare ha una temperatura media sui 27-28 gradi (quasi 2 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ecco spiegato il fenomeno delle micro e macroalghe. Soprattutto dove non c’è ricambio continuo di acqua, come nei tratti di mare racchiusi dalle scogliere, si formano accumuli di alghe che finiscono con il colorare di verde l’acqua.

Infine le meduse. Lungo l’arenile ravennate ne sono state viste numerose, abbastanza grandi e con una coloratura violacea. «Finora non abbiamo osservato nessuna specie urticante» rassicura la direttrice della Daphne. Lo scorso anno, soprattutto da metà luglio ad agosto, furono avvistate lungo la costa le cosiddette cubomeduse, trasparenti e con lunghi tentacoli pungenti, mentre la Darsena fu invasa dalle meduse ‘quadrifoglio’.

lo. tazz.