Ravenna, murales sui muri dell'ospedale. "Il sogno di Antonella"

La madre della donna morta di tumore: "Ora non c’è più ma sarebbe felice, faccio un appello ai writer per le altre pareti"

Ravenna, murales sulla parete dell'ospedale per ricordare Antonella (Foto Zani)

Ravenna, murales sulla parete dell'ospedale per ricordare Antonella (Foto Zani)

Ravenna, 18 ottobre 2018 - Antonella Petrarolo se n’è andata il 21 settembre 2017, dopo una malattia che lei, giovane e piena di vita, ha affrontato con coraggio e determinazione. Grazie a lei alcune pareti esterne dell’ospedale Santa Maria delle Croci, in particolare quelle che si vedono dalle finestre di Oncologia, si sono trasformate in paesaggi. Un mare di colori capace di portare un po’ di allegria e buonumore in chi da dietro quelle finestre guarda all’esterno, spesso senza speranza. Nel marzo del 2016 Antonella, che si sottoponeva a sedute di chemioterapia ogni tre settimane, lanciò l’appello. Perché non colorare quella parete grigia e triste che vedeva dalla sua stanza? Era fiduciosa, nella sensibilità delle persone che la circondavano in corsia e anche nella generosità del mondo dei writers e dei suoi amici. E infatti il progetto è andato in porto e il primo murales (foto) è stato realizzato da Mirko Dadich, street artist ravennate che ha lavorato gratuitamente. I colori sono invece stati acquistati dallo Ior. Ma Antonella non si è fermata e dopo quel primo grande lavoro chiese che anche altre pareti grigie dell’ospedale fossero trasformate in prati fioriti.

Così ne è stato realizzato un altro, sempre da Mirko Dadich, anche se Antonella non è riuscita a vederlo finito. «Ci teneva moltissimo e non si è arresa fino a quando ne ha avuto le forze» ricorda la madre, Marcella. «Così – prosegue – ho pensato che il progetto di Antonella potesse continuare, e che altre pareti grigie potessero diventare prati e boschi colorati». La signora Marcella ha preso contatti con l’ospedale e con tutta probabilità altre pareti esterne verranno messe a disposizione di chi vorrà cimentarsi in nuovi murales.

«Vorrei fare un appello – spiega – e chiedere se ci sono altri writers disposti a continuare il lavoro di Mirko Dadich, ad affiancarlo. È stato molto generoso, ha messo a disposizione tempo e lavoro e non vogliamo approfittare della sua gentilezza. Vorremmo che anche altri fossero coinvolti». La madre di Antonella vuole anche ringraziare le persone, tantissime, che sono state vicine alla figlia, dall’inizio, e tutti coloro che hanno voluto aderire a questo progetto. Durante la realizzazione del primo lavoro arrivarono alcune donazioni anche da chi non conosceva Antonella, ma che in quel reparto aveva perso degli affetti.

«Le sue amiche – racconta la madre – anche quelle delle scuole elementari, l’hanno aiutata, hanno voluto fare la loro parte affinché il suo desiderio fosse esaudito. Antonella era allegra, solare, aveva frequentato il liceo artistico ed era una restauratrice. Ha avuto coraggio e non si è mai arresa. E portare avanti il progetto che lei aveva iniziato è un modo per continuare a ricordarla». L’ultimo murales rappresenta un prato con fiori grandissimi e, in alto, cuori e fiocchi leggerissimi che ha realizzato la bimba di Antonella Petrarolo. Le sue ceneri sono state disperse a Punte Alberete.