
Il legale dell’imprenditore: "Avevamo presentato istanza nei giorni scorsi, esaminata e accolta ieri. Procura ineccepibile sul piano formale, ma anomala l’esecuzione immediata del provvedimento".
Giuseppe Musca ieri è uscito dal carcere di Port’Aurea, dove era detenuto dal primo pomeriggio di sabato. Ora si trova in detenzione domiciliare, concessa per motivi di età. L’immobiliarista ed ex vicesindaco era stato prelevato dagli agenti della questura di Ravenna per un ordine di esecuzione pena dopo una condanna definitiva a 6 anni e 3 mesi di reclusione, arrivata in seguito al passaggio finale di giovedì scorso davanti alla Cassazione e relativa al fallimento delle società Asa Holding, Romauto e Arca, per un totale di 33 milioni di euro.
Giuseppe Musca è rappresentato dagli avvocati Domenico Di Terlizzi e Filippo Furno. La difesa già la settimana scorsa, dopo la sentenza, aveva chiesto la detenzione domiciliare, che è stata applicata in via provvisoria ieri, dopo che il magistrato ha esaminato l’istanza: "Come era fisiologico per una persona di oltre 70 anni, e Musca ne ha 75 – dice l’avvocato Domenico Di Terlizzi –. Questo è il dato anomalo: alle persone over 70, a meno che non commettano reati di mafia o sessuali o non siano recidive, viene concessa la detenzione domiciliare. Ci troviamo davanti a una procura generale ineccepibile sul piano formale, ma il buonsenso avrebbe suggerito di attendere 48 ore, in modo che il magistrato esaminasse la nostra richiesta e prendesse la sua decisione. Ho trovato anomala l’esecuzione immediata del provvedimento, quasi fosse un soggetto pericoloso. Il giorno stesso in cui è arrivata la decisione della Cassazione noi abbiamo avanzato istanza per la detenzione domiciliare sia al magistrato di sorveglianza che alla procura, per informarla che Musca ha 75 anni, con documentazione che diceva che la detenzione in carcere poteva danneggiarlo. Viene da chiedersi, di fronte a questo zelo, se Musca sia oggetto di strali da parte della procura".
ll legale aveva parlato con l’imprenditore sabato, prima della detenzione: "Era in casa, tranquillo, con la sua valigia, aspettando gli eventi. Non è scappato, e noi immaginavamo che gli sarebbe stata concessa la detenzione domiciliare".
Sara Servadei