
Kamilya Jubran
Un fine settimana di concerti, una sera dopo l’altra, per mettersi all’ascolto di Voci e musiche dalla Palestina: la rassegna nata dalla collaborazione fra Ravenna Festival e Festival delle Culture è al teatro Alighieri da domani a domenica, sempre alle 21. Protagonisti artisti che dimostrano come, attraverso la drammatica esperienza della diaspora, la creazione musicale palestinese sia in sintonia con i tratti tipici della contemporaneità: l’ibridazione dei linguaggi, l’ubiquità culturale, la dialettica di tradizione e innovazione e di locale e globale.
Ad aprire il trittico di concerti, domani, è Kamilya Jubran, già voce principale dei Sabreen, pionieristico gruppo palestinese di Gerusalemme Est, e figura carismatica che ha aperto la sua ricerca alla sperimentazione. Sabato il palcoscenico è invece dei 47Soul, gruppo di elettro-hip hop formato nel 2013 da musicisti di diversa provenienza ma tutti di origine palestinese e oggi uno dei gruppi arabi di punta sul piano internazionale. Domenica è la volta di Bashar Murad, cantautore e regista il cui ironico pop cosmopolita sfida gli stereotipi e illumina questioni sociali, incluse tematiche LGBTQ+.
Musicista, compositrice e una delle figure più rispettate dalla nuova generazione nella scena musicale araba sperimentale e alternativa, Kamilya Jubran è cresciuta ad Al Rameh, un villaggio palestinese della Galilea. Trasferitasi a Gerusalemme per frequentare l’Università, è entrata a far parte dei Sabreen, un collettivo con sede a Gerusalemme Est dedito a combinare il folklore arabo con il jazz, il rock e altri stili. Dopo venti anni con i Sabreen, Jubran ha dato il via ai suoi primi esperimenti solisti in Europa; oggi vive a Parigi; è una virtuosa dell’oud e dotata di una voce flessibilissima.
Fondato in Giordania nel 2013, il collettivo musicale 47Soul ha oggi base fra Londra e la Palestina. Attingendo alla ricca eredità culturale e musicale del Levante, che comprende l’attuale Palestina, Siria, Giordania e Libano, unendo strumenti arabi tradizionali come l’arghul e il mijwiz con l’hip-hop, l’elettronica e l’R&B e fondendo questi elementi con la Dabke, danza popolare tradizionale, e con altre sonorità Shaa’bi (musica popolare di origini urbane), i 47Soul hanno creato un suono unico, al tempo stesso radicato e innovativo.
Figlio di Said Murad fondatore dei Sabreen, Bashar Murad (domenica) sfida gli stereotipi e mette in luce questioni sociali che raramente vengono affrontate in Palestina. Info: 0544/249244; www.ravennafestival.org. Posto unico 5 euro.