Lido Adriano, troppo rumore. Musicisti picchiati

Due vicini si scagliano sull’orchestra di Ravenna Festival durante le prove: tre feriti

Il musicista, contro cui si sono scagliate le ire dei due vicini, mostra le ferite

Il musicista, contro cui si sono scagliate le ire dei due vicini, mostra le ferite

Ravenna, 8 giugno 2019 - C’erano i tamburi, la batteria e i sonagli del Ravenna Festival, riuniti per le prove in vista delle ‘Cento percussioni’. E al di là delle pareti del Cisim, in una delle palazzine confinanti, una famiglia che voleva dormire. Poteva essere solo una discussione, poco più di uno scambio di battute tra sorrisi tirati. Eppure è finita a botte: una scena surreale quella che è avvenuta ieri durante le prove dell’orchestra sinfonica di ‘Officina del ritmo’ che si stava preparando per l’esibizione del 12 giugno in Darsena ‘La bomba de tiempo’, col direttore argentino Alejandro Oliva.

“La ‘bomba’ è scoppiata prima del tempo” dice qualcuno tra i musicisti, nel tentativo di scacciare la paura con l’ironia. Tutto è accaduto verso le 13.30, mentre l’orchestra stava terminando le prove. “Avevamo quasi finito – racconta Marco Zanotti di ‘Officina del ritmo’ – quando sono entrate tre persone, a cui poi se n’è aggiunta una quarta. Hanno detto che volevano dormire, e io ho risposto che avevamo quasi finito. Sotto al palco c’era già la tavola imbandita, qualche minuto e ci saremmo messi a mangiare. Uno dei nostri musicisti ha aggiunto che quella era ‘ora di pranzo, e non ancora quella della siesta’, e l’hanno picchiato”.

Due persone in particolare, padre e figlio di 50 e 28 anni, sono salite sul palco rovesciando e gettando all’aria gli strumenti e scagliandosi contro il musicista, nelle ultime file dell’orchestra. “Sono stati piegati su di lui a riempirlo di botte in testa per 3, forse 4 minuti – prosegue Zanotti – e altri si sono fatti male nel tentativo di dividerli. Abbiamo avuto paura per lui, era una scena surreale. Sembrava di essere in un film western”.

Diversi strumenti sono stati rovesciati, e tre si sono rotti: un pandeiro (tamburello), un bastone della pioggia e un caxixi (strumento africano, ndr). Al termine del delirio il musicista, un 50enne padovano, è stato portato al pronto soccorso per accertamenti: aveva piccole ferite e lividi, e se l’è cavata con pochi giorni di prognosi. Solo qualche graffio anche per altri due musicisti, intervenuti per placare il litigio: un 41enne anconetano e una 29enne trevigiana. I vicini invece al posto del riposo hanno ottenuto due denunce: padre e figlio sono entrambi indagati per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, e ne risponderanno davanti a un giudice.

Ad accertare la dinamica sono stati i carabinieri aiutati dalla polizia municipale. Sul posto si è precipitata anche l’assessora Valentina Morigi, che poi è stata anche in ospedale a parlare con i musicisti feriti. I membri dell’orchestra ora hanno paura che l’episodio possa ripetersi con danni per loro e per gli strumenti, visto che quella di ieri era la prima di quattro giornate di prove al Cisim.

“Ma non ci spostiamo: noi andiamo avanti, non ci facciamo intimidire – ha detto l’assessora –. Il Cisim è un fiore all’occhiello, nato in un contesto sociale di fragilità che anche grazie a strutture come questa ha cambiato volto”. “Lavoriamo con i giovani, i bambini e le famiglie di Lido Adriano – aggiunge Federica Francesca Vicari dell’associazione ‘Il lato oscuro della costa’, che gestisce il Cisim –. Vedere questa reazione da parte di alcuni abitanti della località ci ha sconvolti”.