Tornerà presto Riccardo Muti nella casa circondariale di Ravenna, lo ha promesso al termine del concerto di lunedì sera, quando si sono esibiti gli ottoni dell’Orchestra giovanile Cherubini nella rassegna ‘La Musica senza barriere’. Erano presenti anche ospiti esterni. "Mi accettate come pianista la prossima volta? Allora torno, ma presto perché da qui dovete uscire", li ha salutati così, tra gli applausi e le urla di entusiasmo.  Ormai l’appuntamento nel carcere di Port’Aurea è diventato un rito a cui il maestro non rinuncia, come non ha rinunciato, l’altra sera appena arrivato, ad andare dritto dai detenuti, per parlargli e stringergli la mano. Poi si è seduto in prima fila con lo sguardo attento, fisso sui giovani musicisti. Accanto a lui la moglie, Cristina Mazzavillani Muti. "Voglio ringraziare la direttrice Carmela De Lorenzo - ha detto alla fine - e poi questi ragazzi che hanno suonato perché sono stati bravissimi". Quindi si è rivolto ancora ai detenuti. "Grazie anche a voi - ha aggiunto - che siete dei gentiluomini e avete dimostrato grande sensibilità nei confronti della musica, applaudendo nei momenti giusti". Il maestro ha ricordato la difficoltà dei musicisti di trovare lavoro nel nostro Paese, la mancanza di attenzione nei confronti della musica che appartiene all’identità e alla tradizione dell’Italia. "Il livello culturale di questo Paese - ha sottolineato - è basso ed è per questo che loro non trovano lavoro. Invece devono trovarlo, e deve essere alla loro altezza, per migliorare la società in cui viviamo".  Il sostituto commissario Carlo Storace ha portato i saluti della direttrice De Lorenzo, assente per motivi di salute. Assieme a lui Silvia Della Branca, vicario del provveditore e, tra gli altri, il prefetto Castrese De Rosa, il vicesindaco Eugenio Fusignani. "Queste iniziative riconciliano, e spazzano via tanti episodi di violenza gratuita e di malcostume che oggi riempiono le cronache quotidiane" ha esordito il prefetto.  "Avete la possibilità di rialzarvi – ha aggiunto rivolto ai detenuti - e spetta a voi, nessuno vi giudica per i vostri errori, noi vogliamo solo sostenervi, anche con questa iniziativa, per darvi una mano a non cadere più. Grazie alla musica che non è solo un atto estetico, ma anche etico, come ci insegna il grande maestro Muti". La serata si è conclusa con un fuori programma che ha visto due detenuti intonare a gran voce ‘Che sarà’. Annamaria Corrado

Cronaca

Tornerà presto Riccardo Muti nella casa circondariale di Ravenna, lo ha promesso al termine del concerto di lunedì sera, quando si sono esibiti gli ottoni dell’Orchestra giovanile Cherubini nella rassegna ‘La Musica senza barriere’. Erano presenti anche ospiti esterni. "Mi accettate come pianista la prossima volta? Allora torno, ma presto perché da qui dovete uscire", li ha salutati così, tra gli applausi e le urla di entusiasmo. 
Ormai l’appuntamento nel carcere di Port’Aurea è diventato un rito a cui il maestro non rinuncia, come non ha rinunciato, l’altra sera appena arrivato, ad andare dritto dai detenuti, per parlargli e stringergli la mano. Poi si è seduto in prima fila con lo sguardo attento, fisso sui giovani musicisti. Accanto a lui la moglie, Cristina Mazzavillani Muti. "Voglio ringraziare la direttrice Carmela De Lorenzo - ha detto alla fine - e poi questi ragazzi che hanno suonato perché sono stati bravissimi". Quindi si è rivolto ancora ai detenuti. "Grazie anche a voi - ha aggiunto - che siete dei gentiluomini e avete dimostrato grande sensibilità nei confronti della musica, applaudendo nei momenti giusti". Il maestro ha ricordato la difficoltà dei musicisti di trovare lavoro nel nostro Paese, la mancanza di attenzione nei confronti della musica che appartiene all’identità e alla tradizione dell’Italia. "Il livello culturale di questo Paese - ha sottolineato - è basso ed è per questo che loro non trovano lavoro. Invece devono trovarlo, e deve essere alla loro altezza, per migliorare la società in cui viviamo". 
Il sostituto commissario Carlo Storace ha portato i saluti della direttrice De Lorenzo, assente per motivi di salute. Assieme a lui Silvia Della Branca, vicario del provveditore e, tra gli altri, il prefetto Castrese De Rosa, il vicesindaco Eugenio Fusignani. "Queste iniziative riconciliano, e spazzano via tanti episodi di violenza gratuita e di malcostume che oggi riempiono le cronache quotidiane" ha esordito il prefetto. 
"Avete la possibilità di rialzarvi – ha aggiunto rivolto ai detenuti - e spetta a voi, nessuno vi giudica per i vostri errori, noi vogliamo solo sostenervi, anche con questa iniziativa, per darvi una mano a non cadere più. Grazie alla musica che non è solo un atto estetico, ma anche etico, come ci insegna il grande maestro Muti". La serata si è conclusa con un fuori programma che ha visto due detenuti intonare a gran voce ‘Che sarà’.
Annamaria Corrado

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Muti: "Tornerò a suonare il piano per voi"

Il maestro lunedì sera nel carcere di Ravenna per assistere al concerto dell’Orchestra giovanile Cherubini. E ha parlato ai detenuti

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