Lido di Dante, il ritorno dei naturisti

L’ordinanza sancisce che alla Bassona i vestiti sono ’opzionali’. Soddisfatti i frequentatori dell’area: "Un angolo di libertà"

Lido di Dante, spiaggia dei naturisti (Zani)

Lido di Dante, spiaggia dei naturisti (Zani)

Ravenna, 26 giugno 2020 - La pineta alle spalle, le onde e un vento che non invogliava a trascorrere la giornata al mare. Vista così, con un occhio poco attento, la mattinata di ieri nella Bassona naturista di Lido di Dante poteva sembrare uguale a tante altre. Eppure qualcosa è cambiato: ieri, infatti, è entrata in vigore l’ordinanza che sancisce a tutti gli effetti che in quel tratto di arenile i vestiti sono ‘opzionali’, ovvero che quella è una spiaggia naturista.

Si tratta di un riconoscimento che l’Aner, associazione naturisti Emilia-Romagna, chiedeva da anni. Con la novità è stato introdotto una sorta di ‘paravento’, una barriera fisica che sancisce l’inizio della zona naturista, oltre a due torrette in cui da oggi saranno in servizio i bagnini di salvataggio.

I bagni per i fruitori invece sono stati messi a disposizione del camping Classe. Passeggiando in spiaggia ieri, tanti hanno notato le torrette per il salvataggio, ma pochi sanno della nuova ordinanza.

La notizia, però, genera entusiasmo: "Finalmente – sorride Simone Gavina, al mare con la compagna Chiara e le figlie –. Siamo soddisfatti. Abitiamo a Bologna e veniamo qua dal 2014".  

"Un bel passo avanti – commenta anche Paolo, steso a prendere il sole –. Io non capisco l’accanimento di alcuni contro la spiaggia naturista. Questo è un angolo di libertà, uno dei pochi esistenti in tutta Italia: lasciateci vivere. Invece c’è una schiera di finti perbenisti che viene a ‘passeggiare’, con la scusa di leggere il cartello in fondo alla pineta".

Gabriele Marcuzzi è un frequentatore abituale da molti anni, e ricorda il periodo in cui non c’erano restrizioni ambientali nella zona centrale della Bassona: "Era il luogo in cui essere liberi, e per questo venivano persone da tutta Italia. Poi ha preso una brutta piega. Ora c’è l’ordinanza, ma ci sono voluti anni: sono quei 15 anni che separano in tutto l’Italia dagli altri Paesi".

Certo è che una buona fetta di turismo di Lido di Dante è composta da naturisti che, per loro ammissione, sono arrivati dopo aver letto su internet la vocazione senza veli della località. "Sono qui quest’anno per la prima volta – racconta Ottavio Martinis, dalla Valle d’Aosta –. Dovevo fermarmi per un paio di giorni andando verso la Croazia, ma sono qui da tre settimane e ci resto. Sono felice di sapere che questa spiaggia ora è ufficialmente naturista: non sono tante in Italia".

Nico e Romana Rando sono arrivati dal lago di Garda: "Questa è la spiaggia naturista più vicina… Peccato non ci siano aree con questa vocazione sul nostro lago. In Italia si stima che ci siano circa 500mila naturisti, ma le spiagge sono pochissime".

"Questa decisione del sindaco – aggiunge Renato Miccoli, che vive a Bologna – legalizza un percorso che è anche un modo di vivere". La più soddisfatta è l’Aner: ieri in spiaggia era presente un socio, Massimo Battistini: "Erano 14 anni che lottavamo per questo, siamo contenti".