Nel centro di Cervia riapre un negozio di giocattoli

Arianna Bertasi, titolare della ’Trottola di Ary’: "Questa attività è il mio sogno, per questo ho sfidato la crisi. I più venduti? Le macchinine, piacciono a tutti"

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Nel pieno centro di Cervia torna finalmente un negozio di giocattoli. Nonostante la concorrenza dei centri commerciali e dei colossi online, Arianna Bertasi ha infatti deciso di aprire ’La Trottola di Ary’.

Bertasi, perché ha deciso di investire in un’attività di questo tipo in un momento di crisi?

"È vero, siamo in un periodo difficile. L’esperienza ci insegna però che, dopo anni di crisi, c’è sempre una rinascita. Sono figlia di commercianti e amo questo lavoro: dunque, visti gli incentivi e la situazione favorevole per quanto riguarda affitti e finanziamenti dalle banche, ho deciso di buttarmi in questa impresa. È il sogno di una vita e cerco anche di dare un messaggio di speranza, soprattutto ai giovani e a mia figlia Margot: non è mai troppo tardi per realizzare le proprie idee".

In centro a Cervia torna quindi un negozio di giocattoli.

"Ce n’era uno fino a novembre dell’anno scorso, ma ha chiuso. Secondo me, la città non poteva rimanere senza e da lì è nata l’idea di aprirne uno mio".

Perché il nome ’La Trottola di Ary’?

"Ho ripercorso la mia infanzia e i nomi di giocattoli semplici e intramontabili. Quando mi è venuta in mente la trottola, l’ho collegata a una delle prime filastrocche che imparai alle elementari: ’Trottolin che trottolava senza gambe camminava, senza sedere si sedeva, trottolin come faceva?’. Ho voluto aggiungere ’di Ary’ perché questo negozio lo dedico a me stessa: è un po’ il mio riscatto".

Quali giocattoli funzionano di più oggi tra i bambini?

"Ovviamente non potevo mettermi in concorrenza con i grandi colossi del settore, quindi ho scelto generi più di nicchia: costruzioni in legno, giochi didattici, bambole da collezione, peluche di stoffa e grandi classici, come le trottole o le corde per saltare. Nel mio negozio non troverete mai videogames e giochi elettronici".

Quanto incide oggi la tecnologia nella scelta?

"I giochi che stimolano la fantasia sono ancora molto attuali: è stata una bella scoperta per me. I genitori amano spingere i loro figli verso passatempi di movimento, di logica e di fantasia".

I giocattoli hanno ancora un genere o è stato sdoganato?

"Le macchinine sono amate da tutti, grandi e piccoli, maschi e femmine: è questo l’esempio sicuramente più sdoganato. Penso sia però troppo presto per dire che i giocattoli non hanno più un genere".

I giocattoli li scelgono di più i bambini o i genitori?

"È molto soggettivo, ci sono genitori che arrivano nel negozio e comprano quello che pensano sia più congeniale per i loro figli. Altri li lasciano scegliere liberamente".

A che pubblico si rivolge il suo negozio?

"A una fascia di età che va da 0 a 99 anni, con particolare attenzione a quella under 12. Ma un gioco ce l’ho per tutti".

Ilaria Bedeschi