Nel nome di Farini. Firmato il gemellaggio

Siglato il legame fra Russi e Montescudo-Monte Colombo, nel Riminese. Dove "nel 1834 il politico andò a fare il medico", ha ricordato Antonio Patuelli.

Nel nome di Farini. Firmato il gemellaggio

Nel nome di Farini. Firmato il gemellaggio

Russi ha una nuova città gemella: il comune Montescudo-Monte Colombo nel Riminese. Un legame fondato su due personaggi storici russiani Luigi Carlo Farini e il figlio Domenico. "Luigi Carlo Farini, nato nel 1812 a Russi, iniziò giovanissimo nel 1832 a esercitare all’ospedale di Ravenna e nel suo paese natale, a studiare le febbri malariche e a fare attività patriottica. E proprio per allontanarlo dagli ambienti politici, nel 1834 le autorità lo inviarono a fare il medico a Montescudo. Lì quello stesso anno nacque il figlio Domenico" ha spiegato, intervenendo alla cerimonia di gemellaggio Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, dell’Abi, ma anche studioso del Risorgimento e cittadino onorario di Russi. "Anche Domenico Farini – ha continuato - fu un patriota. Ufficiale dell’esercito del Regno Sardo Piemontese partecipò alla seconda guerra di Indipendenza. Luigi Carlo fu deputato alla Camera di Torino, ministro della Pubblica Istruzione nel governo di Massimo D’Azeglio, e dell’Interno con Cavour nei governi del regno di Sardegna, e infine presidente del Consiglio dell’Italia Unita. Domenico Farini è stato, unico italiano, per sei anni presidente della Camera dei deputati e per 10 anni presidente del Senato".

Il patto di gemellaggio è stato siglato dai sindaci di Russi, Valentina Palli e di Montescudo-Monte Colombo, Gian Marco Casadei, sotto lo sguardo di Patuelli. Hanno salutato l’evento, oltre a russiani e a montescudesi, i rappresentanti delle città gemelle di Saluggia (dove è morto Luigi Carlo Farini) in Piemonte, Bopfingen in Germania, Beaumont in Francia e gli amici di Podborany, in città per la Fira di Sett Dulur. Nel suo saluto il sindaco di Podborany Radek Reindl ha ricordato il russiano Achille Bucci, scomparso due anni fa, attivo promotore dei rapporti di amicizia fra città e nazioni. "Questi patti sono stati istituiti dopo la seconda guerra mondiale – ha concluso Silvia Valbonesi, presidente del comitato di gemellaggio - per favorire la conoscenza fra i popoli e diffondere una cultura di pace e solidarietà. È con questo spirito che, oggi con una guerra alle porte dell’Europa, lavoriamo per una società, un’Europa sempre più unita e più democratica".

Claudia Liverani