ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Nel vuoto con la figlia. Bimba morta, lei assolta: "Incapace di intendere"

Ravenna, si gettò con la piccola e la cagnolina. Resterà per un anno in una struttura per curarsi. .

Ravenna, si gettò con la piccola e la cagnolina. Resterà per un anno in una struttura per curarsi. .

Ravenna, si gettò con la piccola e la cagnolina. Resterà per un anno in una struttura per curarsi. .

È stata assolta per "mancanza di imputabilità" perché, come aveva stabilito la perizia psichiatrica, era incapace di intendere e di volere quando uccise la figlioletta gettandosi con lei in braccio da 27 metri. Ma, dato che è socialmente pericolosa soprattutto per se stessa, per lei è stata disposta la libertà vigilata per almeno un anno nella struttura individuata dal centro di salute mentale dove tutt’ora si trova ricoverata. Le è stato inoltre imposto il divieto di uscire se non accompagnata dal personale del centro e l’obbligo di sottoporsi alle terapie.

Dopo due ore e mezza di camera di consiglio, è quanto nel primo pomeriggio di ieri la Corte d’Assise di Ravenna ha deciso per Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che la mattina dell’8 gennaio 2024 si era gettata dal nono piano del suo condominio di via Dradi, nella città romagnola, portando con sé la figlia Wendy di sei anni e la barboncina Jessy. La donna era stata l’unica a sopravvivere, forse trattenuta nella caduta dalle impalcature che in quel periodo cingevano lo stabile. La decisione della Corte ha ricalcato le richieste sia del Pm Stefano Stargiotti che dell’avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini. In aula la 41enne non c’era. Erano presenti il padre e una zia, oltre all’avvocato Massimo Moriglioni, che rappresenta il marito della 41enne in qualità di parte offesa. Il Pm Stargiotti ha ricostruito i fatti di quella mattina. "Primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie. La donna si sveglia un po’ prima del solito e si lava per essere in ordine quando sarà ricomposta dai soccorritori. Poi prende in braccio la bimba in dormiveglia: va verso la sala da pranzo, si lega il guinzaglio della cagnolina alla vita. E sale sul davanzale della finestra, va sul ponteggio e in pochi secondi si getta". Per fare capire in che stato si trovasse la 41enne, il Pm ha per la prima volta ha fatto ascoltare in aula alcuni passaggi dell’interrogatorio dal letto d’ospedale. Si sente Giulia rispondere con un filo di voce: "Sono andata a prendere Wendy. Ero determinata, per me era diventato invivibile e non solo per la paura economica. Prima avevo appoggiato la bimba sul divano: si era riaddormentata. ’Stai tranquilla’, le ho detto, l’ho appoggiata qui. Lei era mezza sveglia: ’mamma ma scusa: che fai?’. Lì ormai avevo deciso, pensavo saremmo morte tutte e tre, ci liberiamo. Ho sentito prendere una gran velocità e poi un gran botto. Ho ripreso i sensi, le ho viste, ho pensato: ’loro ce l’hanno fatta’".

Andrea Colombari