Il laboratorio seguito da Valerio Cozzani, professore ordinario al Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali dell’università di Bologna, si occupa di anidride carbonica e di idrogeno. "Il laboratorio riunisce competenze che vanno dalla chimica all’ingegneria meccanica e chimica e ha l’obiettivo di sviluppare tecnologie per la valorizzazione di fonti di energia rinnovabili e materiali che non derivino dall’utilizzo di combustibili di fossili, partendo dall’idea che l’energia chimica contenuta nelle molecole di idrogeno possa diventare un ‘serbatoio’ per l’energia prodotta da fonti rinnovabili, come il sole, il vento o le maree, che è abbondante ma non programmabile e difficile da accumulare". Lo stoccaggio chimico tramite idrogeno può essere un’alternativa che ci permette di gestire le fluttuazioni dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili.
Un secondo aspetto della ricerca riguarda la possibilità di utilizzare la Co2, principale responsabile dell’effetto serra, per sostituire il carbonio di origine fossile. "In particolare stiamo studiando la possibilità di utilizzare la Co2 per la valorizzazione di residui industriali per ottenere composti di valore che possano essere riutilizzati, ad esempio, nell’edilizia". La strada può essere quella di separare la Co2 dagli altri gas immessi in atmosfera in processi industriali o, in alternativa, la cattura della Co2 in processi che utilizzano biomasse. "I risultati sono incoraggianti – conclude Cozzani – e possiamo pensare di passare rapidamente alla prototipazione con tempi di applicazione su scala industriale dimostrativa che possono andare dai tre ai cinque anni".
g.c.