"Nelle case di riposo limitazioni eccessive"

La figlia di un’anziana ospite di una struttura: "Non posso vedere mia madre più di una volta a settimana"

Non solo per andare all’estero: il green pass serve anche per andare a trovare un ospite in una struttura socio assistenziale. Le limitazioni per le visite però rimangono tante, e lo sottolinea in un question time al sindaco il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi, riportando la lettera di Emanuela Sanzani, figlia di un’anziana ospite di una struttura. "L’ho vista stamattina (ieri, ndr) su appuntamento naturalmente – racconta Sanzani –. Posso vederla non più di una volta a settimana. Sono sbalordita: nella struttura sono tutti vaccinati, sia gli ospiti che gli operatori, e i parenti devono avere il green pass. Col green pass mi aspettavo di poter fare qualcosa in più di prima: e invece non è così. Devo comunque mantenere il distanziamento, non posso toccare mia madre, devo indossare la mascherina ffp2. E il tampone naturalmente è a mio carico. Quindi cosa è cambiato?". Sul tema interviene anche Ancisi che scrive che "principio fondamentale dettato dall’ordinanza (quella del ministero, ndr) è: ‘ tenere in debita considerazione non solo i bisogni clinico-assistenziali terapeutici dell’ospite, ma anche quelli psicologici, affettivi, educativi e formativi’". A questo proposito Ancisi cita alcuni passaggi riguardanti la possibilità di non mantenere il metro tra persone dello stesso nucleo famigliare e quella di fare rientri e uscite in famiglia, chiedendo al sindaco di rivolgersi all’Ausl per garantire il rispetto di questi principi. La struttura ha un punto di vista diverso: "La novità rispetto a prima è che ora possono accedere anche due famigliari per ospite – dicono dalla struttura – e se questi vivono insieme possono non tenere tra loro il metro di distanza, ma entrambi devono mantenerlo nei confronti dell’anziano. Dopo l’ordinanza del Ministero ci siamo incontrati con l’Ausl. Ci rendiamo conto che il contatto e gli abbracci siano le cose che mancano di più, ma è importante in questa fase tenere comunque un certo tipo di prudenza. Se nelle prossime settimane o mesi le cose dovessero continuare a migliorare, saremo i primi ad avviare un percorso condiviso". Dalla struttura negano che sia possibile fare rientri a casa, e sottolineano il motivo di tanto zelo: "Basta un solo positivo a chiudere totalmente la struttura: e allora si torna a indietro a niente ingressi, niente uscite, niente visite".

sa.ser