Niente carcere per i rapinatori dei minorenni

Il giudice respinge la richiesta del Pm e dispone l’obbligo di firma e divieto di uscire la notte per i due giovani arrestati a Marina dalla polizia

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Obbligo di firma quotidiano in Questura, obbligo di dimora nel comune di Ravenna e divieto di uscire di casa tra le 23.30 e le 7. Ma non il carcere, la più severa misura cautelare che domandava la Procura. Questa la decisione assunta dal Gip Sabrina Bosi, in linea con le richieste della difesa – avvocato Francesco Papiani – all’udienza di convalida degli arresti dei due giovani marocchini, 23 e 19 anni, quest’ultimo con cittadinanza italiana, accusati di aver rapinato tre minorenni, nella notte tra lunedì e martedì scorsi, in viale delle Nazioni a Marina di Ravenna. Pur ravvisando i gravi indizi di colpevolezza, l’indole di persone refrattarie al rispetto delle regole di civile convivenza, nonché il pericolo di reiterazione di reati analoghi, il giudice ha optato per misure più morbide in ragione della loro incensuratezza e del fatto che entrambi lavorano.

Un equipaggio della volante era intervenuto alle 2.45 del 30 agosto dopo la segnalazione di rapine compiute da due soggetti magrebini ai danni di alcuni minorenni, i quali non li avevano mai persi di vista consentendone così l’individuazione da parte dei poliziotti e l’arresto, una volta rintracciati nello stradello che porta a uno stabilimento balneare. Una delle vittime ha raccontato che poco prima, assieme a un amico, erano stati accerchiati dai due extracomunitari, uno diceva di avere un coltello e l’altro brandiva una bottiglia di vetro rotta. La minaccia era finalizzata a farsi consegnare denaro e sigarette. Uno dei ragazzi è stato colpito alle spalle e gli è stato strappato dalle mani il portafogli.

Un terzo minore si era avvicinato, denunciando a sua volta di essere stato rapinato con le stesse modalità e indotto a consegnare tutti i soldi che aveva: 1 euro. Al momento del controllo, uno dei due sospettati ha fatto cadere il portafogli sottratto alla prima vittima, e una volta perquisiti è saltato fuori anche il borsello, con dentro un abbonamento a Mirabilandia, che apparteneva al terzo giovane.

L’arresto, in quasi flagranza, è così scattato per i reati, entrambi in concorso, di rapina pluriaggravata e tentata rapina aggravata. All’udienza di convalida il 23enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il 19enne ha negato che fosse stata brandita una bottiglia di vetro rotta. Il giudice ha, tuttavia, ritenuto credibile il racconto delle vittime, anche perché i due indagati avevano con sé i loro oggetti e documenti.

l. p.