No packaging Ravenna, arrivano i negozi per dire no ai contenitori di plastica

Il progetto dell’associazione Verde Blu alla quale hanno aderito diverse attività

A lanciare il progetto di salvaguardia ambientale è stata l’associazione Verde Blu

A lanciare il progetto di salvaguardia ambientale è stata l’associazione Verde Blu

Ravenna, 27 gennaio 2020 - Sorta ufficialmente un anno fa, su iniziativa di quattro giovani donne ravennati – Angela Fabbri (presidentessa), Serena Onofri, Giorgia Orioli e Francesca Franzoni – l’associazione Verde Blu riunisce docenti e cittadini sensibili alle tematiche ambientali, desiderosi di promuove buone pratiche e progetti di sostenibilità e sviluppo. "In realtà, è da molti anni che insieme facciamo attività legate all’ambiente – racconta Angela Fabbri –. In particolare, Serena e io appassionate di sport acquatici d’inverno, siamo rimaste impressionate dalla quantità di plastica che troviamo in mare e sulle spiagge. Per questo, con cadenza periodica, abbiamo sempre organizzato gruppi spontanei di raccolta. L’idea di aprire un’associazione, ci è venuta il giorno in cui, mentre stavamo effettuando una raccolta a Marina di Ravenna, delle persone ci hanno chiesto come poter aderire. Così abbiamo percepito la voglia di fare qualcosa concretamente". Verde Blu ha avviato una collaborazione con Atlantide (e poi anche con il Cestha), da cui è nata ‘Semaforo Blu’, iniziativa di raccolta in spiaggia post mareggiata che viene lanciata – proprio attraverso un ‘semaforo’ – su Facebook. "Un mese fa eravamo a Porto Corsini – ricorda Fabbri–, con un’ottantina di volontari. Molti hanno visto con i propri occhi ciò che si può trovare a riva dopo una burrasca. È inimmaginabile… Poi, siamo rimasti tutti profondamente colpiti da due tartarughe morte per aver ingerito la plastica, ingerita perché scambiata per cibo". "C’è bisogno più che mai di cultura, oltre che sradicare abitudini sbagliate per contrastare ogni forma di spreco – aggiunge Fabbri –. Va in questa direzione il progetto ‘No packaging’ lanciato a Ravenna, fra i negozianti e accolto con interesse". Molto semplice l’idea di fondo che, sostanzialmente, anticipa i tempi – entro il 2021 l’Europa ha annunciato l’abbandono definitivo della plastica ‘usa e getta’ dalle abitudini dei suoi cittadini – guardando al passato, quando acquistare e consumare cibo sfuso era la normalità. Il singolo cittadino può recarsi negli esercenti aderenti al programma, acquistando i prodotti senza servirsi dell’imballaggio ‘usa e getta’, ma semplicemente utilizzando i propri contenitori, puliti e asciutti. Dicendo no ai contenitori monouso, contribuendo così alla riduzione della plastica, si ottiene uno sconto del 10 per cento sull’acquisto di cibo e bevande . Continua: "Come siamo riusciti a realizzarlo malgrado le leggi restrittive? Grazie a un avvocato che ha realizzato un documento in cui il libero cittadino si prende la responsabilità, ‘assolvendo’ l’esercente. Non c’era altra possibilità. Così ai tre primi aderenti abbiamo consegnato dei contratti da far firmare ai cittadini che aderiscono portando da casa propri contenitori per il cibo. Insieme si può arrivare lontano!".