"Non fu errore dei medici E il Covid li ha ostacolati"

Due archiviazioni, tra cui quella di una cervese responsabile del pronto soccorso di Ferrara, per il decesso di un paziente: "Erano sotto pressione"

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Quel paziente era morto in conseguenza di una grossa trombosi, il comportamento dei medici che lo ebbero in cura non fu negligente e comunque le linee guida per Covid hanno influito sulle decisioni. Quindi se la colpa medica ci fosse stata, avrebbe dovuto essere molto grave. Questa la sostanza della decisione del Gip di Ferrara, Vartan Giacomelli, che ha archiviato il procedimento per omicidio colposo a carico di due sanitari, un medico di base ferrarese e una dottoressa di Cervia, responsabile dell’Usca – Unità speciale di continuità assistenziale – dell’ospedale estense, tutelata dagli avvocati Ermanno Cicognani e Alessandro Mancuso.

Erano stati gli stessi consulenti del pubblico ministero a rilevare l’assenza di profili di colpa nelle condotte dei sanitari, indagati in relazione al decesso di un ultrasettantenne ferrarese avvenuto il 6 novembre scorso, e che l’ipotizzata condotta alternativa – vale a dire il ricovero ospedaliero entro i due giorni precedenti – non avrebbe comunque evitato il decesso. Ciò in quanto l’autopsia aveva poi evidenziato la presenza di un trombo di dimensioni enormi, indicative di un fenomeno in corso da molti giorni. Il Pm aveva così chiesto l’archiviazione cui la famiglia, attraverso il proprio legale, Giovanni Polizzi, si era opposta. Nell’archiviare il giudice per le indagini preliminari – ed è uno dei primi casi – tira in ballo le linee guida Covid, dicendo che non hanno agevolato il lavoro dei sanitari. "È evidente – scrive il Gip – come la situazione determinata dalla pandemia abbia messo sotto grande pressione i professionisti sanitari, abbia imposto loro scelte drammatiche e li abbia costretti a lavorare secondo moduli organizzativi emergenziali e con scarse risorse a disposizione; tutto ciò ha sicuramente accentuato le difficoltà per garantire ad ogni paziente l’accesso alle cure imponendo l’elaborazione di linee guida a livello regionalenazionale". In tale contesto "la valutazione di colpa professionale necessita di riscontri concreti ed evidenti circa la violazione di raccomandazioni previste da linee guida: di tali violazioni nel caso in esame non vi è traccia".

l. p.