Non illudiamoci di uscirne migliori

Non illudiamoci di uscirne migliori

Non illudiamoci di uscirne migliori

Sarebbe bello se fosse davvero così: se tutta questa distruzione avesse anche solo il senso di farci riscoprire l’attenzione e l’empatia verso gli altri. Sarebbe comunque ingiusto, ma almeno... E invece no. Non siamo diventati migliori dopo il Covid, non illudiamoci di migliorarci ora. È vero che ci sono tanti ragazzi che si sono offerti di dare una mano e anche diverse attività e privati che stanno facendo la propria parte, e vanno lodati. Anzi, vanno lodati ancora di più perché dall’altro lato c’è e ci sarà chi sta facendo proprio il contrario: alzando i prezzi dei pochi immobili in affitto di fronte all’aumento della domanda ("è il mercato", si dirà, certo: non cambia che si tratti di lucrare sulla pelle di gente che non ha scelta perché ha perso tutto), applicando tariffe molto più alte di prima per aspirare l’acqua dalle cantine o controllare gli impianti del gas o della luce, e chi più ne ha più ne metta. Sono certa che chiunque stia passando giornate d’inferno possa raccontare di aver visto entrambe le cose: l’aiuto e il menefreghismo. E questo nonostante chiunque di noi avrebbe potuto ritrovarsi lì, col fango alla caviglia.

Ne usciremo, sicuramente ne usciremo: servirà tempo, ma ripartiremo. Ma non migliori. Incattiviti, forse.