
Prima il tentativo di sfondare con un’auto rubata le vetrate di tre esercizi commerciali. Ma le serrande hanno resistito: e quando la polizia ha bloccato il sospettato, sotto al sedile gli ha trovato una pistola con cinque colpi e il silenziatore. Motivo che nella notte tra lunedì e ieri è costato l’arresto al 30enne Elton Goseni, di origine albanese ma residente nel Milanese, per porto abusivo di arma clandestina e detenzione di munizioni clandestine. L’uomo è stato anche denunciato a piede libero per la ricettazione dell’auto e per i tre tentati furti nei negozi.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti, l’allarme è scattato poco prima della mezzanotte quando un uomo alla guida di una vettura rubata - una Toyota Yaris - stava cercando di sfondare la vetrina di un negozio di vicolo Tacchini. Poco dopo la stessa persona ha tentato medesima sortita - sempre invano - in due negozi di via Dradi. Attorno all’una una pattuglia della questura ha intercettato l’auto in viale della Lirica: dalle verifiche è emerso che il veicolo era stato rubato pochi giorni fa a un 53enne di Medicina, nel Bolognese. Alla guida, peraltro senza documenti, c’era appunto il 30enne. Gli agenti hanno allora deciso di dare un’occhiata nell’abitacolo: e qui, sul pianale del sedile lato guida, ecco la pistola con cane armato, silenziatore e cinque cartucce calibro 9x17 di cui una canna.
Secondo l’ispezione di un istruttore di tiro della polizia, si tratta di una semiautomatica a salve - di quelle cioè solitamente indicate come scacciacani - originariamente calibro 8 ma modificata in maniera tale da potere sparare vari colpi anche se in maniera non troppo precisa. In definitiva, un’arma da fuoco perfettamente funzionante.
Come avvallato dal pm di turno Silvia Ziniti, il 30enne è stato dichiarato in arresto e accompagnato in una cella di sicurezza. Ieri mattina l’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Furnati, davanti al giudice Antonella Guidomei e al viceprocuratore onorario Simona Bandini, in spontanee dichiarazioni ha in buona sostanza detto che l’auto gliela aveva data una persona, che lui non ha provato a fare nessun furto nei tre negozi e che della pistola non sapeva nulla: la vettura ce l’aveva da pochi giorni e quell’arma non l’aveva vista. Dopo la convalida del suo arresto, il 30enne - come chiesto dalla procura - è finito in custodia cautelare in carcere in attesa del processo fissato per fine ottobre.
Andrea Colombari