Il figlio morì alla Notte Rosa: "Torno in aiuto dei giovani sballati"

Il padre del 22enne, deceduto durante la festa, sarà a Riccione

Giuseppe Piccione, padre di Vadim morto durante la Notte Rosa

Giuseppe Piccione, padre di Vadim morto durante la Notte Rosa

Ravenna, 1° luglio 2016 - Giuseppe Piccione questa sera e domani sarà a Riccione, negli stessi luoghi in cui il figlio Vadim perse la vita quattro anni fa, durante la Notte rosa. Il ragazzo, di appena 22 anni, fu trovato morto nel canale Marano di Riccione la mattina dell’8 agosto del 2012.

Era arrivato lì la sera prima per festeggiare con gli amici. «Anche lo scorso anno, in occasione della Notte rosa sono andato a Riccione», dice Piccione. Voleva rendersi conto, capire cosa succede quella notte, come si divertono i ragazzi. «Non si rendono conto di quanto a volte possa essere imprudente il loro comportamento – aggiunge – e della gravità di certi atteggiamenti. Vedendo cosa mi accadeva attorno mi è tornato alla mente mio figlio, ho pensato che quello che è accaduto a lui non deve capitare più».

Lo scorso anno Piccione ricorda di aver visto diversi ragazzi che si sentivano male, avevano bevuto troppo, non erano coscienti. «Avrò chiamato il 118 almeno quattro volte – racconta – e prima avevo insistito con gli amici perché avvisassero qualcuno. Loro mi rispondevano che non era niente, che sarebbe passato tutto, invece l’ambulanza quando è arrivata se li è portati via. Significa che tanto bene non stavano».

Piccione, a quattro anni dalla morte del figlio, non si arrende e continua a chiedere la verità, perché è convinto che qualcuno avrebbe dovuto vedere cosa stava accadendo a Vadim e assisterlo. «Vorrei solo sapere cos’è successo a Vadim – continua a ripetere – perché se fosse stato un malore, un incidente, allora me ne sarei fatto una ragione. Ma così no».

Trascorrerà le prossime due sere lungo le strade secondarie di Riccione. «È lì infatti che possono capitare cose brutte – prosegue – e non nelle strade principale piene di gente e di forze dell’ordine. Io stasera e domani sarà lì, probabilmente con un amico. Ma ho anche postato una locandina su facebook e invito chiunque voglia ad unirsi a noi, per controllare, vedere cosa accade, essere d’aiuto se ce n’è bisogno».

Giuseppe Piccione ha scritto ai sindaci di Ravenna, Riccione e Rimini. «Volevo spiegare a loro la mia decisione – conclude – e chiedere aiuto nel sensibilizzare maggiormente le persone sui pericoli a cui possono andare incontro i giovani in queste situazioni. Non si può fare finta di niente, non si può ignorare che durante una manifestazione come questa girano anche tanto alcol e tanta droga. Non si può pensare solo al busines e ignorare i problemi certo non aiuta a superarli. Io non voglio che ad un altro accada quello che è accaduto a Vadim».

a.cor.