
Far incontrare i cani del canile con gli anziani che vivono in struttura. Un’idea che si è trasformata in realtà grazie a Lorenza Simoncini, istruttrice cinofila, alla circoscrizione di Sant’Alberto, al Solco e al canile comunale. Il progetto, nato a gennaio, si è protratto fino a giugno ed è stato raccontato ieri a Sant’Alberto con tanto di protagonisti in sala, cani compresi. "Tutto è nato a gennaio – racconta Simoncini – quando in collaborazione con la Zalambani di Sant’Alberto abbiamo deciso di provare. L’idea era di portare in struttura alcuni cani del canile e di farli interagire con gli ospiti". Simoncini inizia così un percorso e sceglie tre ospiti del canile. "Ho chiesto di poter fare un percorso con ognuno di loro prima di entrare nelle strutture – racconta – e così li ho portati a casa mia in campagna, uno alla volta, ho corretto alcuni comportamenti e li ho preparati per poterli portare nelle strutture e incontrare gli anziani".
E così è stato, le strutture coinvolte sono state la Zalambani di Sant’Alberto e la Garibaldi di Ravenna. Lorenza portava i cani una volta a settimana in ciascuna delle due residenze e il risultato è stato sorprendente. "I benefici – assicura – sono stati tantissimi per gli ospiti, con uno scambio emozionale incredibile. Anche i più diffidente, quelli che all’inizio non ne volevano sapere, alla fine hanno ceduto". I cani coinvolti sono Cloro, Elio e Jack, i primi due sono Setter, l’ultimo un cane da caccia, tutti e tre abbandonati. "È stata una bellissima esperienza – assicura Lorenza che ha fatto tutto a livello di volontariato – anche perché sia Cloro che Elio durante il progetto sono stati adottati. Ora manca solo Jack e mi piacerebbe che anche lui trovasse una casa. Ha sette anni, è magrolino, e durante le visite in struttura è stato bravissimo. Sono tutti cani che hanno risposto benissimo al percorso, superando le loro paure e insieme agli anziani hanno dato il meglio".
Ora Lorenza Simoncini vorrebbe ripetere l’esperienza, anche con il coinvolgimento di altre strutture per anziani. "Quella che abbiamo fatto – dice – non è pet therapy che è più strutturata e con il coinvolgimento di più figure. Siamo però riusciti a creare un percorso che ha portato beneficio alle persone anziane e anche ai cani, creando anche maggiori occasioni perché questi ultimi lasciassero il canile e venissero adottati. Sarebbe bello ampliare il progetto, magari con altri istruttori".