Il valore e la statura di un insegnante si misurano anche dai ricordi dei suoi studenti che a distanza di anni non hanno dimenticato i suoi insegnamenti. È il caso di Cattaneo Poggiali, docente di Storia dell’arte al Liceo classico ’Alighieri’ scomparso l’altro ieri. Distinto, rispettoso dei suoi studenti, ai quali si rivolgeva con il "lei", ha trasmesso a intere generazioni i criteri per comprendere il vero senso delle opere d’arte. Famose le sue ’cartoline’ che mostrava agli studenti durante ogni interrogazione. Romina Rondi, che lo ebbe come insegnante negli anni Novanta, ricorda ancora commossa le parole del suo insegnante a proposito del Mausoleo di Galla Placidia: "Ragazzi visitate in solitudine questo Mausoleo e senza fretta. È una costruzione di piccole dimensioni che mal si adatta alle ‘gite scolastiche’. Non lasciatevi abbagliare dalle luci elettriche, non abbiate fretta di vedere la volta stellata in mosaico che si apre sopra le vostre teste. Quest’opera è stata concepita per sollecitare il soliloquio dello spirito. Si deve entrare soli, al buio, perché tutto nasce dalle profondità più oscure della nostra anima, poi si deve attendere e restare in ascolto di sé e delle sensazioni che i nostri occhi ci trasmettono. Le pupille, piano piano, si adatteranno alla penombra e dall’oscurità indistinta le mille sfumature di colore giungeranno a voi, sempre diverse nelle varie ore del giorno, sempre diverse perché il mosaico non riflette solo la luce del sole ma anche i mille stati d’animo del vostro cuore".
Nato a Ravenna il 6 gennaio del 1935 si laureò a Bologna nel 1957 con una tesi su Baldassarre Carrari, il pittore forlivese discepolo di Giotto e che a sua volta fu maestro di Melozzo. Ma conseguì anche il Diploma di Accademia di Belle arti. Poggiali è stato anche un attivo membro del Circolo filatelico ravennate e collaborò, insieme a Mario Pierpaoli, al volume ’Ravenna e le sue poste’ di Mauro Dalla Casa e Giancarlo Fioravanti. Ebbe anche il suo momento di celebrità nel 1981 quando il suo bozzetto per la Giornata del francobollo si aggiudicò il concorso bandito da Poste Italiane. Alcuni anni fa il professor Poggiali chiese di incontrarmi per suggerire al Comitato ravennate della Dante di farsi promotore di una campagna a favore della purezza della nostra lingua, troppo inquinata da influenze straniere. Trattava la lingua, in fondo, come un’opera d’arte e come tale andava conservata e tutelata.
Oggi l’ultimo saluto al professor Poggiali sarà alle 9 alla camera mortuaria dell’ospedale: lascia la moglie Gabriella e le figlie Daniela e Silvia.
Franco Gàbici