NEVIO SPADONI
Cronaca

Ogni tanto fermiamoci ad ammirare le piante che ci circondano

Mi è venuto da sorridere quando l’amico poeta Franco Loi mi confidò che un giorno aveva abbracciato un albero e...

Mi è venuto da sorridere quando l’amico poeta Franco Loi mi confidò che un giorno aveva abbracciato un albero e gli aveva sussurrato un grazie. In effetti quanto poco consideriamo l’importanza che hanno le piante per la nostra esistenza: ci danno frutta, fiori, ombra e ossigeno e quant’altro, perché sono creature vive. Non c’è bisogno di scomodare il filosofo Aristotele per affermare che le piante hanno un’anima vegetativa e sono indispensabili per l’equilibrio naturale e generosamente e gratuitamente danno e soffrono per la nostra noncuranza. La nostra città è ricca di piante e ne vorremmo sempre di più al posto di tanto cemento.

Quando passiamo per via Di Roma al fianco del liceo classico Dante Alighieri, ammiriamo quella pianta stupenda di nome Ginkgo biloba, che mostra, soprattutto in autunno, una varietà di colori grazie al suo tappeto di foglie cadute. Si tratta di un albero antichissimo, originario della Cina, le cui origini risalgono a circa 250 milioni di anni fa. Ma tante altre piante potremmo considerare legate al nostro territorio soprattutto nelle pinete, quali appunto il pino domestico, il leccio, il pioppo bianco, il frassino, il faggio, la quercia, il platano. In alcuni weekend, come quello di Pasqua, piazza del Popolo si trasforma in un giardino a cielo aperto con una esplosione di colori e di profumi, con ogni tipo di piante e fiori, comprese quelle aromatiche. È poi sempre interessante e istruttivo visitare a Pennabilli "l’orto dei frutti dimenticati", ideato da Tonino Guerra.

Tanti scrittori e poeti hanno esaltato l’importanza e la bellezza degli alberi. Uno fra i tanti è Diego Valeri che così si è espresso con una semplice ma incisiva poesia: "Sempre fieri, sempre ritti,/ sempre zitti / come impavidi soldati, / stanno i buoni alberi armati / sol di foglie e fiori e frutti, / di cui fanno dono a tutti: / Tutto danno quel che hanno / e per sé tengono solo / il gorgheggio d’un usignolo / un fischietto di fringuello / un sussurro di ruscello".

Oggi più che mai è un preciso dovere, nell’interesse di tutti, rispettare l’ambiente, e – perché no? – parlare con le nostre piante. Come non bastasse la tortura agli animali, assistiamo spesso ad atti sconsiderati e distruttivi nei confronti anche delle piante.

Nevio Spadoni