Oltre 2 milioni per rendere più sicuri i fiumi

Nei prossimi due anni si interverrà su tutti i corsi d’acqua della provincia, dalla collina al mare, per aumentare la tenuta durante le piene

Migration

Un macchinario sull’argine di un fiume (foto di repertorio).

Argini rosicchiati dall’acqua e pure dalla siccità, golene danneggiate dalle piene. Il tempo, con i suoi avvenimenti climatici sempre più imprevedibili, ha inevitabilmente causato problemi ai letti in cui scorrono i fiumi del nostro territorio: e così ora si corre ai ripari. La Regione ha infatti stanziato una ’cura’ da 2 milioni e 155mila euro per tutti i corsi d’acqua della nostra provincia, dalla collina al mare. Una cifra importante che dovrà finanziare opere di contenimento delle piene mettendo in sicurezza il sistema idrico. Le opere sono divise in tre stralci: il primo, da 878mila euro, si concentra sull’assetto del tratto finale del Reno, del Senio e del Santerno. Il secondo, da 400mila euro, riguarda Lamone, Savio, Bevano, Montone, Ronco e Fiumi Uniti. Il terzo si concentra invece in collina, dove scorrono i torrenti Senio, Santerno e Lamone: in questo caso sono stati stanziati 877mila euro. "Ci si concentrerà nei punti più critici di tutti i fiumi della provincia – spiegano dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione –. Si tratta di interventi programmati dovuti al fatto che ora si sono sbloccati molti fondi".

Il tipo di interventi che verrà svolto varierà in base alle necessità dei singoli tratti. Si andrà da lavori per rafforzare e costruire argini più forti e robusti, in modo che possano resistere anche agli eventi di piena che potrebbero presentars negli anni, ad altri per rimuovere parte della vegetazione che ingombra e occupa spazio all’interno degli alvei dei fiumi. "In certi punti verranno realizzate delle ’scogliere’ – proseguono dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione – perché l’argine è rovinato, oppure si interverrà dove una piena ha mangiato una parte della golena. Verranno anche eliminati gli alberi troppo grossi e ne verrà ridotta la presenza, inoltre sarà sfalciata l’erba".

In collina cambia il tipo di territorio ma non la sostanza e lo scopo degli interventi: "I corsi d’acqua sono sempre gli stessi, ma lì sono torrenti e hanno esigenze e problemi diversi – aggiungono dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione –. Il letto del fiume è incassato nel terreno, invece di avere un argine, e l’acqua scorre più velocemente: per questo spesso ci sono delle briglie che ne rallentano il corso. Nel tempo ovviamente questi elementi, costruiti artificialmente, si rovinano: li si andrà ad aggiustare, e verranno rimossi tronchi o alberi che ostruiscono l’acqua. Allo stesso modo in collina ci sono molte chiuse naturali, formatesi perché dei massi si sono depositati nel fiume: anche questi verranno sistemati".

Gli interventi verranno portati avanti mano a mano nel tempo: la programmazione infatti arriva fino al 2024.

Nei giorni scorsi è uscito il bando di gara per trovare un’impresa che si aggiudichi l’appalto ed esegua i lavori. Le buste presentate dalle aziende interessate verranno aperte il 12 ottobre. In futuro, però, l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione spera di poter rendere più semplice e veloce l’esecuzione di lavori all’interno dei fiumi grazie alla formula degli accordi quadro, che comporterebbe meno burocrazia e tramite la quale vengono preparati dei ’microprogetti’ con cui si punta a intervire su singoli punti problematici in modo più celere.

Sara Servadei