Oltre due milioni dal Pnrr per i servizi sociali del territorio

Due milioni per i servizi sociali della Bassa Romagna. Sono fondi che arrivano dal Piano nazionale Pnrr e si tratta per la precisione

Nello specifico, si tratta di 2.176.000 di euro da gestire nel prossimo triennio in ambito di inclusione e coesione sociale, che fanno parte del pacchetto di finanziamenti assegnati ai Comuni dell’Unione della Bassa Romagna per favorire attività dedicate a soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora.

Dei sei progetti presentati, cinque hanno ottenuto il finanziamento; di questi, tre si riferiscono a progetti gestiti in proprio dall’Unione (per un totale di 1.755.000 euro), mentre due agiscono nel più ampio coordinamento di ambito provinciale.

I progetti finanziati prevedono interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, nel sostegno alla genitorialità, servizi socio-assistenziali domiciliari per favorire la de-istituzionalizzazione di anziani e disabili (ovvero allontanare nel tempo la loro necessità di essere accolti in strutture residenziali), forme di sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burn out e iniziative di edilizia residenziale sociale di carattere sia temporaneo, sia definitivo.

Un sesto progetto, da realizzare in collaborazione con l’Asp della Bassa Romagna, finalizzato a fornire soluzioni di alloggio e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma e indipendente, pur non essendo stato finanziato, è stato dichiarato idoneo, con la possibilità di poter accedere ad altri fondi europei.

I finanziamenti consentiranno il recupero di spazi pubblici da destinare all’edilizia residenziale sociale e alle persone disabili con investimenti stimati in 800mila euro, ma anche servizi legati alla gestione corrente per il potenziamento dei servizi legati alle fasce più fragili della popolazione. Tutti i progetti finanziati avranno uno sviluppo triennale, per arrivare a regime entro il 2026.

"Si tratta di un risultato molto importante – sottolineano dall’Unione – frutto del lavoro di sinergia tra i nove Comuni della Bassa Romagna Importante anche la collaborazione con gli altri distretti socio-sanitari della provincia"