‘Oltre il sogno’ del grande Arrigo Sacchi

Conto alla rovescia per l’attesa mostra che si aprirà giovedì al museo civico San Rocco di Fusignano: ripercorre tutta la carriera dell’ex ct

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Il conto alla rovescia è scandito dal progressivo aumento delle adesioni. Per l’inaugurazione di giovedì 2 è previsto il pienone. Alla lunga lista di chi non vuol mancare si è aggiunto il presidente federale Gabriele Gravina. Che, di cavalcate dal basso (da presidente del miracolo Castel di Sangro al vertice della Federcalcio), se ne intende. ‘Oltre il sogno, l’emozione del calcio totale di Arrigo Sacchi’ – mostra che si terrà al museo civico San Rocco di Fusignano dal 2 settembre al 7 novembre, con l’intento di celebrare i 75 anni dell’allenatore capace di rivoluzionare il gioco del pallone – è proprio una cavalcata dal basso. Cioè dal Fusignano, dal Baracca Lugo e dall’Alfonsine, le squadre che videro in campo Arrigo Sacchi. Ma anche dal Bellaria, dal Cesena, dal Rimini e dalla Fiorentina, dove Sacchi fece la gavetta in panchina, spesso nel settore giovanile.

‘Oltre il sogno’, mostra curata da Paolo Trioschi (inaugurazione giovedì 2 alle 17; aperta dalle 11 alle 23 tutti i giorni fino all’8 settembre; poi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, fino al 7 novembre), mette in fila storia, carriera e ricordi dell’ex ct azzurro, attraverso i cimeli della sua collezione privata. Su tutti la maglia di Maradona, e il leggendario pallone firmato da Pelé, Maradona e Schiaffino. Collezione che non ha fatto molta strada (Sacchi abita in pratica di fronte al museo civico), ma che ne farà fare ai tanti ospiti che non vorranno mancare. Oltre al presidente Gravina, ci saranno Alberto Zaccheroni, Gigi Di Biagio, Sebastiano Rossi e il ‘Condor’ Agostini, lo storico preparatore atletico Vincenzo Pincolini col team manager Silvano Ramaccioni, Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna; Igli Tare, ds della Lazio. Anche i media nazionali (Rai, Mediaset e Sky) hanno annunciato la presenza, così come i giornalisti Carlo Pellegatti, Donatella Scarnati e Alberto Brandi, oltre ad Adriano Galliani, al governatore Stefano Bonaccini, e forse Julio Velasco.

La mostra è strutturata in 6 sezioni. ‘Le origini’ comprende l’attività da calciatore nella sua Fusignano e al Baracca Lugo, prima degli esordi da allenatore sulla panchina neroverde e ad Alfonsine. La carriera successiva nelle giovanili di Bellaria, Rimini, Cesena e Fiorentina, la grande ascesa con l’irresistibile Parma e la Spagna delle due anime di Madrid, è il contenuto de ‘La strada’. Poi c’è ‘Il maestro’, ovvero Alfredo Belletti, citato spesso, appunto, come suo maestro, di calcio e di pensiero, con atteggiamento di riconoscenza e gratitudine. Nella sezione ‘Il mito’, si trovano i 3 miti di Sacchi, cioè Schiaffino, Pelè e Maradona. Con la sala ‘Il grande Milan’ si tocca il vertice della metafora che dà il titolo alla mostra. Quello rossonero è stato il club più forte di sempre, che, appunto, ha accompagnato Sacchi oltre il sogno. La mostra si chiude con la sezione ‘Italia’, che racchiude l’esperienza azzurra. C’è però anche un’appendice per il Sacchi contemporaneo: scrittore, giornalista, relatore, formatore e opinionista.

Roberto Romin