Oltre un metro d’acqua nel cuore di Lugo E si allaga la zona tra Conselice e Lavezzola

Chi sono i morti a Sant’Agata sul Santerno in seguito all’alluvione che giovedì ha sommerso il paese.

Oltre un metro d’acqua nel cuore di Lugo  E si allaga la zona tra Conselice e Lavezzola

Oltre un metro d’acqua nel cuore di Lugo E si allaga la zona tra Conselice e Lavezzola

La condizione peggiore nel territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è quella vissuta da Sant’Agata sul Santerno, pesantemente danneggiata dalla rottura dell’argine del Santerno e ora piena di fango. Ma anche la zona tra Conselice e Lavezzola, a ridosso del canale destra Reno, non è da meno con l’idrovora che non funziona per mancanza di corrente elettrica, isolata e sommersa dall’acqua e con i viveri che scarseggiano.

Un’altra giornata difficile per la Bassa Romagna che, ieri, ha dovuto fare anche i conti con una linea telefonica ballerina che ha isolato di fatto gli apparecchi fissi e in parte quelli mobili gestiti dallo stesso operatore, la Tim. Poi il black out della corrente elettrica che da giovedì è fuori uso in buona parte di Lugo, l’assenza di acqua potabile a Massa Lombarda, la mancanza di viveri che si sta facendo sentire a fronte dei negozi e dei supermercati chiusi e le tante necessità sofferte da famiglie e persone ancora bloccate e dagli animali, vittime anch’essi, ancor più silenti, di tutto questo disastro. A Bagnacavallo, già pesantemente colpita dalla prima alluvione del 2 e 3 maggio, l’impresa incaricata dal Servizio Tecnico di Bacino ha terminato nella serata di ieri il ripristino del più importante dei problemi: la rottura dell’argine del Lamone presso Boncellino, apertosi per la seconda volta. Tanti i danni di nuovo nelle frazioni di Bagnacavallo, a Villanova, Boncellino e Traversara.

A Lugo le criticità maggiori si condensano ancora nella zona Est dove viale Europa e le zone limitrofe si sono svegliate ieri con oltre un metro di acqua che ha invaso garage interrati e tutto ciò che era possibile occupare. L’acqua, in generale, ristagna nelle zone in cui il dislivello è più pronunciato, a macchia di leopardo. E nel cuore di Lugo sono finiti allagati il teatro Rossini, appena riaperto dopo un lungo e impegnativo lavoro di restauro, e il museo ‘Baracca’. L’uso delle pompe, utilizzate per proteggere il Pala Sabin in cui sono ospitate 200 persone, non è previsto per liberare singole case. Per dare manforte ai soccorritori, nella giornata di ieri è arrivata la colonna mobile della Protezione Civile del Trentino e dell’Alto Adige con cui sono state definite le prime attività di aiuto alla popolazione mentre nei prossimi giorni sono attesi aiuti anche da Verona. Alfonsine sta ricevendo tantissime acque di deflusso ma senza registrare particolari criticità. Simile la situazione a Bagnara di Romagna e a Fusignano, dove si sono verificati allagamenti diffusi.

"La priorità massima su tutta l’emergenza – segnalano dall’Unione dei Comuni – è l’approvvigionamento di cibo, acqua e medicinali perché c’è difficoltà nel far arrivare provviste da fuori. L’Unione ha una cucina mobile allestita a Sant’Agata che dovrebbe servire anche gli sfollati del Pala Sabin di Lugo, ma ha difficoltà a preparare i pasti proprio perché non arrivano le provviste ferme in autostrada. Inoltre – sottolineano – è difficile, se non impossibile distribuirle in tutto il territorio praticamente allagato". Per sostenere i cittadini, l’Unione ha rilanciato la richiesta di donazioni e fatto un appello affinchè possano arrivare alti aiuti da fuori regione. Da ieri, inoltre, chi vuole donare può farlo, oltre che con il bonifico e Pago Pa, anche con Satispay inquadrando il Qrcode disponibile nei canali di divulgazione della campagna (sul sito www.labassaromagna.it, nella pagina Facebook ‘Unione dei Comuni della Bassa Romagna’). E le donazioni stanno giungendo.

Monia Savioli