Omicidio Faenza, Arianna ci riprova: "Voglio vedere mio padre"

Terza istanza della figlia per visitare in carcere Claudio Nanni, accusato di essere il mandante dell’omicidio della ex moglie Ilenia Fabbri

Arianna si è già vista negare due volte la richiesta di fare visita al padre in carcere

Arianna si è già vista negare due volte la richiesta di fare visita al padre in carcere

Ravenna 17 agosto 2021 - Le indagini sono chiuse, il processo è già fissato. Non c’è più, insomma, il rischio di inquinare le prove. C’è questa valutazione all’origine dell’istanza ripresentata al magistrato competente da Arianna, attraverso l’avvocato Veronica Valeriani, con l’obiettivo di fare visita in carcere al padre, il 54enne meccanico Claudio Nanni, accusato di essere il mandante dell’omicidio della ex moglie – e madre della ragazza – la 46enne Ilenia Fabbri ammazzata il 6 febbraio scorso con una coltellata alla gola nel suo appartamento di via Corbara a Faenza.

Aggiornamento Omicidio di Ilenia Fabbri: Arianna rompe col padre

Omicidio di Faenza: tutti subito a processo Si tratta del terzo tentativo, da parte della figlia, di poter rivedere il genitore, e il motivo supposto è sempre lo stesso: poterlo guardare negli occhi. Capire se davanti a lei ci sia davvero la persona che si dice ’innocente’, vittima del fraintendimento ("gli avevo detto di spaventarla, non di ucciderla") e del piano orchestrato da Luigi Barbieri detto lo Zingaro, il 53enne cervese – residente nel Reggiano –, l’autore reo confesso del delitto, che proprio in Nanni aveva da subito indicato il mandante e colui che lo aveva assoldato in cambio di un compenso di 20mila euro. Le due richieste precedenti di visita erano andate a vuoto, dopo che si era imposta la ragione dell’inquinamento probatorio: Arianna, infatti, rappresenta una della principali testimoni dell’accusa. Era da poco uscita di casa, quella mattina, ed era in auto col padre, da poco partiti per Milano per andare ad acquistare un’auto. Ignara di quanto stesse succedendo alla madre, dopo la telefonata ricevuta dalla compagna, quella notte ospite nella loro casa di via Corbara e svegliata dal trambusto, incalzava il padre perché accelerasse e rientrasse quanto prima in via Corbara. Mentre Nanni si sarebbe ostinato in una andatura moderata, preoccupandosi che la fidanzata di Arianna non uscisse dalla stanza. Ora, con le indagini concluse, il rischio di alterazione delle prove non sussiste più. Resta il fatto che Arianna sarà chiamata al banco dei testimoni, dunque la decisione – ora in carico alla Corte d’Assise di Ravenna – potrebbe risentire di questa circostanza non secondaria. La figlia avrebbe espresso l’intenzione di costituirsi parte civile al processo per la morte della madre, sia contro Barbieri sia contro il padre, sebbene nella sua testa affiorino ancora dubbi – che vorrebbe sciogliere proprio confrontandosi a tu per tu col genitore – che la portano a ritenere il padre vittima di una macchinazione dello ’Zingaro’. La sua ennesima richiesta, peraltro, dovrà essere valutata in tempi più rapidi del previsto. A causa di un impedimento di uno dei giudici, infatti, la prima udienza del processo, inizialmente fissata per il 18 ottobre, è stata anticipata al 6 ottobre. Nel disporre ciò, l’ufficio del giudice per indagini preliminari, Andrea Galanti, ha inoltre fissato il calendario delle tre successive udienze, indicate nei giorni del 21, 29 ottobre e 10 novembre, tutte con inizio alle 9.30.