Omicidio di Ravenna, lettere e curiosi davanti alla villa

Dell’uccisione della donna è accusato il marito, il dermatologo fiorentino Matteo Cagnoni

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni

Ravenna 5 settembre 2016 – Fiori, messaggi, biglietti. E gli occhi intimoriti e indiscreti di tutti quelli che passano. Sono trascorse più di due settimane dal giorno in cui, all’interno della villetta di Ravenna, è stata uccisa Giulia Ballestri, 39 anni. Gli inquirenti hanno trovato il suo corpo solo due giorni dopo, nella notte tra il 18 e il 19 settembre, e hanno arrestato a Firenze, a casa del padre, il dermatologo dei vip Matteo Cagnoni, 51 anni, accusato di averla uccisa. Da quel giorno la Scientifica è entrata più volte nella villa per cercare altre prove sulla scena del crimine. Saranno esaminati due cuscini con alcune macchie scure sequestrati a Firenze e il bastone utilizzato per l’omicidio forse portato lì dall’assassino: un elemento di peso nell’eventuale accusa di premeditazione.

E mentre la scientifica entra ed esce dalla casa del delitto in cerca di prove, la villetta attrae la curiosità dei passanti per un omicidio che ha scosso l’intera Ravenna. Ma non c’è solo la morbosità: sono tantissimi i fiori lasciati sul cancello, così come i messaggi di solidarietà, dolore ma anche rabbia. Pensieri di cordoglio ma anche carichi di rabbia, come il grande cartello rosso con una mano nera e la scritta ‘Stop femminicidio’. Ma anche lettere toccanti, come quella firmata da ‘una mamma’: «Ti ho conosciuta in un giardino in mezzo a tanti fiori, ma l’unico fiore eri tu. Giulia eri molto semplice, educata e bella, e dai tuoi occhi azzurri scaturiva il sorriso della vita... Quando hai provato a volere un po’ di felicità purtroppo sei stata uccisa».

Tanti messaggi esprimono dolore per i tre figli di Giulia, di cui il più grande va alle medie: «Sveglia tutte le mattine i tuoi bambini con un bacio, come hai sempre fatto, e prendili per mano. Accompagnali nel cammino della vita, ora tu vicina al Signore puoi tutto, puoi vedere tutto, puoi sentire tutto, puoi stringere tutti in un unico abbraccio. Ora tu tesoro sei libera, tu sei la più forte!». E poi tanta rabbia: «Questi mostri vanno puniti con la vita. Cara Giulia verrà anche il suo momento» e ancora, nei confronti di quel marito che la città ha già condannato: «Dal cielo veglierai sui tuoi bambini sicuramente meglio del loro padre che è rimasto qui sulla terra». 

 

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