Omicidio Ilenia Fabbri: negli audio il piano per ucciderla

Delitto di Faenza, al processo un whatsapp sonoro fra il marito e il killer: "Facciamo il tampone poi si procede". Gli attrezzi: il trolley per il corpo, la mazza per colpire

Le valigie che avrebbero dovuto nascondere il corpo di Ilenia Fabbri (a destra)

Le valigie che avrebbero dovuto nascondere il corpo di Ilenia Fabbri (a destra)

Ravenna, 19 novembre 2021 - "Dobbiamo fare il tampone, siamo in prigione, siamo imprigionati ". Ma una volta negativi, "dopo si fanno tutte le cose che bisogna fare, ok? ". Sembra una delle tante storie di covid termometro d’attualità. E invece è il contenuto di un audio Whatsapp in grado, per l’accusa, di svelare i piani dei due imputati per uccidere Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza.

Le valigie che avrebbero dovuto nascondere il corpo di Ilenia Fabbri (a destra)
Le valigie che avrebbero dovuto nascondere il corpo di Ilenia Fabbri (a destra)

Secondo quanto riportato ieri dal vice-ispettore Massimo Montanari della squadra Mobile davanti alla corte d’assise di Ravenna, le parole sono di Claudio Nanni, 54enne meccanico di Faenza ex marito della vittima e presunto mandante del delitto. A riceverle, il killer reo confesso: il 53enne Pierluigi Barbieri, alias ‘lo Zingaro, di origine cervese ma in quel momento domiciliato nel Reggiano.

"C’erano diversi messaggi di collegamento tra Nanni e Barbieri", ha proseguito il teste. L’audio in questione, riprodotto integralmente in aula, risale al 10 dicembre 2020, periodo nel quale il meccanico si trovava in quarantena da covid in attesa di tampone fissato per il 14; quindi, se negativo, sarebbe uscito di casa per fare con l’altro " tutte le cose che bisogna fare ". Il vice-ispettore ha spiegato come, tramite la rubrica di Whatsapp di Nanni, gli inquirenti fossero arrivati al nome di Barbieri per esclusione: dei due ’Pier’ presenti, uno era un incensurato di Faenza e l’altro corrispondeva appunto allo Zingaro, "uomo di corporatura robusta, con i capelli rasati e alto 1.88: caratteristiche molto simili" cioè alla descrizione fornita dall’unica testimone oculare del delitto, l’allora fidanzata della figlia della vittima rimasta a dormire quella notte nell’appartamento.

Le amiche: "Sapeva che il marito l'avrebbe uccisa"

Le bottiglie di acido che avrebbero dovuto essere utilizzate per sciogliere il cadavere
Le bottiglie di acido che avrebbero dovuto essere utilizzate per sciogliere il cadavere

Da un’altra conversazione si capisce che "c’era una trattativa per un’auto da acquistare a Roma: il 30 ottobre Nanni si recò là ma la cosa non andò in porto". Entrambi i periodi sono stati indicati nelle confessioni del Barbieri come coincidenti con i due pregressi tentativi di uccidere la 46enne: come dire che il Nanni in concomitanza si era costruito degli alibi. A ulteriore riscontro dei contatti di quel periodo tra i due imputati, c’è un audio del 28 ottobre in cui il faentino informava l’altro "che lo avrebbe incontrato sulla strada concordata".

Il luogo dove fu trovate il manico del martello, in una scarpata dell'A14
Il luogo dove fu trovate il manico del martello, in una scarpata dell'A14
Il recupero del manico del martello usato per l'aggressione
Il recupero del manico del martello usato per l'aggressione

 Lo stesso vale per la buca scavata sotto un cavalcavia a poche centinaia di metri dalla scena del crimine, che avrebbe dovuto nascondere il corpo di Ilenia una volta portato fuori casa con un trolley e reso irriconoscibile con l’acido: materiale ritrovato sempre su imbeccata dello Zingaro nell’officina del Nanni assieme alla vanga presumibilmente usata per scavare.