"A seguito di una prima risposta vaga da parte dell’azienda, abbiamo inoltrato un’ulteriore richiesta di incontro, datata 6 maggio. A oggi però non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta da parte della 3S Safety". I sindacati Cgil, Cisl e Uil, con le relative categorie, avevano interpellato l’azienda faentina in seguito all’incidente mortale avvenuto il 10 aprile scorso in un cantiere stradale a Bologna, dove un operaio di 59 anni perse la vita mentre lavorava, travolto da un furgone. "Ad alcuni giorni di distanza dal drammatico incidente, il 17 aprile scorso, le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil Cisl e Uil – proseguono le sigle – hanno richiesto un incontro a 3S Safety, l’azienda di Faenza di cui il lavoratore deceduto era in somministrazione". Per i sindacati la mancanza di una risposta "nel 2025 è inammissibile": "Questo atteggiamento di chiusura dell’azienda è inaccettabile, poiché è interesse dei sindacati verificare le condizioni contrattuali e di sicurezza in cui è avvenuto l’infortunio" e "tutto ciò è ancora più grave poiché non si tratta del primo caso di infortunio che coinvolge lavoratori impiegati da questa azienda". Infine "questa situazione è paradossale – concludono le sigle –, visto che l’azienda porta il nome ’Safety’ e che tra le sue attività risulta anche la consulenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro".
CronacaOperaio morto in un cantiere stradale, i sindacati: "Nessuna risposta dalla 3S Safety"