Operaio travolto e ucciso a Ravenna: l’investitore torna libero. "Sono afflitto dalla ludopatia"

Il Gip Corrado Schiaretti non ravvisa esigenze cautelari per l’automobilista 45enne che in auto, positivo all’alcoltest, giovedì scorso ha falciato a Piangipane il 56enne Sergio Bagnari .

Operaio travolto e ucciso: la scena dell'incidente

Operaio travolto e ucciso: la scena dell'incidente

Ravenna, 21 marzo 2023 – È tornato libero il 45enne che giovedì scorso, al volante di una Mitsubishi e trovato positivo all’alcoltest (0,8 gl), ha investito mortalmente il 56enne operaio Sergio Bagnari, che si trovava sulla via Piangipane intento a coordinare le operazioni di potatura di alberature a bordo strada. Il Gip Corrado Schiaretti, ieri mattina, ne ha convalidato l’arresto per omicidio stradale, pur non ravvisando le esigenze cautelari che avevano spinto il Pm Monica Gargiulo a disporre gli arresti domiciliari. Lo stesso indagato, difeso dall’avvocato Nicola Casadio, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha ammesso i gravi indizi di colpevolezza a proprio carico.

L’urto è avvenuto a cavallo della striscia di mezzeria, con direzione di marcia Russi-Mezzano. A seguito dell’impatto con il parabrezza anteriore – in un contesto di strada asciutta e rettilinea, buona visibilità e limite dei 70 – il pedone è stato proiettato a 36metri metri di distanza, in linea con la lunghezza della frenata: numeri che portano a stimare in 80 chilometri orari la velocità tenuta dal veicolo, dunque dieci oltre il limite, ma che a giudizio del giudice non avrebbe inciso più di tanto nell’esito, che verosimilmente sarebbe stato ugualmente infausto anche in caso di andatura più contenuta.

Bagnari indossava un gilet ad alta visibilità e cinquanta metri prima del punto di impatto era presente un cartello, ritenuto dal Gip insufficiente e collocato fuori dalla sede stradale, che segnalava la presenza di un cantiere stradale di potatura degli alberi presenti nel fondo privato attiguo alla strada. La vittima era il padre della compagna del proprietario del fondo, che stava sovrintendendo alle operazioni di taglio svolte da personale qualificato.

L’automobilista presentava occhi arrossati e alito vinoso: per sua stessa ammissione, senza cercare giustificazioni e dichiarandosi affranto, ha spiegato che era reduce da un pranzo con la fidanzata, nel corso del quale avrebbero consumato in due meno di un litro di vino, per poi mettersi alla guida con in testa un pensiero fisso: la ludopatia che da anni combatte con risultati alterni e per questo causa di problemi economici. Distratto da questi pensieri, non si sarebbe accorto della segnalazione del cantiere. Dopo l’investimento, lo stesso ha chiamato i soccorsi adoperandosi nel praticare a Bagnari, pur senza esito, la rianimazione cardio-polmonare. L’accusa a suo carico è di omicidio stradale, sebbene non aggravato, in quanto il valore etilico non è risultato superiore alla soglia limite di 0,8 gl.

Non ravvisando un rischio di reiterazione del reato, viste le ammissioni di responsabilità e il sentimento di frustrazione, ne è stata disposta la liberazione dal regime dei domiciliari, che la Procura chiedeva di rinnovare.