Operata a 102 anni: "Ora sono pronta per tornare a insegnare la lingua francese"

Maria è arrivata al Pronto Soccorso con un’occlusione intestinale. Il chirurgo Enrico Guerra: "Intervento mini-invasivo senza problematiche. Va detto che la signora non assumeva farmaci, a eccezione di un collirio".

Operata a 102 anni: "Ora sono pronta per tornare a insegnare la lingua francese"
Operata a 102 anni: "Ora sono pronta per tornare a insegnare la lingua francese"

È un’operazione quasi da record quella a cui è stata sottoposta poco più di una settimana fa all’ospedale di Ravenna una paziente di 102 anni, di nuovo in piedi già il giorno dopo l’intervento. La signora – da tutti conosciuta come Maria, abbreviazione di quello che è il suo reale nome – era giunta al Pronto Soccorso poche ore prima con un quadro clinico riferibile a un’occlusione intestinale, confermato dagli approfondimenti diagnostici. Dopo alcune valutazioni, l’équipe guidata dal dottor Enrico Guerra, specialista in Chirurgia d’urgenza nel paziente anziano fragile, coadiuvato fra gli altri dall’anestesista Silvia Di Prospero, ha deciso di optare per la sala operatoria. "I rischi maggiori dinanzi a pazienti così anziani – spiega Enrico Guerra – non sono legati solo all’intervento in sé, quanto piuttosto all’anestesia, che in questo caso è stata totale. L’operazione, videolaparoscopica, è risultata assolutamente mini-invasiva: la paziente si ritrova con appena tre cicatrici da 5 millimetri e una da un centimetro. La rimozione di un piccolo segmento dell’intestino non ha presentato problematiche, considerando che la ricanalizzazione è stata attuata all’interno del corpo, grazie a una suturatrice meccanica. Già il giorno dopo l’operazione poteva alimentarsi".

Le maggiori incognite in questi casi provengono dall’anestesia: "Benché sia durata appena tre ore, è fondamentale che una volta sveglio il paziente ricominci subito ad avere una respirazione analoga a quella che avrebbe normalmente. Un allentamento respiratorio metterebbe l’anziano a rischio polmonite, potenzialmente letale a quell’età. Analogamente, è importante che già il giorno dopo l’intervento l’anziano si rimetta in piedi: rimanere a letto due o tre giorni vorrebbe dire compromettere in maniera importante le capacità motorie. La signora è stata dimessa sette giorni dopo l’intervento". La paziente, va detto, aveva una salute di ferro: "Basti pensare a 102 anni non assumeva nessun farmaco, fatta eccezione per alcune gocce di collirio per gli occhi". L’operazione di per sé non è un record neppure per l’ospedale di Ravenna, dove alcuni anni fa, per la stessa patologia, fu operato un paziente di 105 anni.

Questa volta è stata Maria a salutare gli operatori in ospedale, prima di tornare a casa, precisando di essere pronta per impartire lezioni di lingua francese come faceva prima del ricovero.

Filippo Donati