
La sua è una vita sempre di corsa: dalla laurea in architettura alla licenza da pilota in aereo fino all’impegno in politica e alle iniziative umanitarie: "Due insegnanti mi aprirono la mente".
I genitori non l’hanno mai ostacolata, due insegnanti le hanno aperto gli occhi sul mondo così come i racconti dello zio sulla prigionia subìta dopo l’8 settembre, mentre la sua enorme curiosità, la sete di conoscenza hanno fatto il resto. Oriella Mingozzi dal giorno della laurea in architettura non si è più fermata: dalla partecipazione, vincente, ai quiz televisivi di Mike Bongiorno, Corrado, Fazio alla licenza da pilota d’aereo, dall’interesse per il cinema al trentennale volontariato nella Croce Rossa con la partecipazione alle missioni umanitarie nei Paesi della ex Jugoslavia in guerra, dall’interesse per la geopolitica con studio e conseguente docenza del diritto internazionale umanitario applicabile ai conflitti armati, ai disastri nucleari e quant’altro, agli impegni quale assessore nella giunta di Solarolo e, nel 2021 durante l’epidemia, quale assistente nei campi vaccinali del Lughese, per approdare infine all’anno, ora in scadenza, di presidente del Rotary club Ravenna Galla Placidia con tanto, ancora una volta, di iniziative umanitarie a Traversara per l’alluvione e poi in Libano, Mogadiscio e Gibuti.
E a quanto pare di capire, non ha nessuna intenzione di fermarsi... "Ho sempre cercato di realizzare gli obiettivi che mi ponevo e le scelte che ho fatto, il volontariato, l’impegno in giunta, il Rotary, le ho fatte per spirito di servizio e assoluta libertà di pensiero! E nella professione ho optato per il lavoro sul fronte, in giro per l’Italia, occupandomi di consulenza architettonica per i grandi centri commerciali, migliaia di chilometri in auto, levatacce all’alba, ore notturne tolte al sonno. Da un anno sono in pensione, ma ho ancora tanto da fare, cose nuove, orizzonti diversi...".
Che origine ha questa sua poliedricità di interessi? Se l’è mai chiesto? "Certo e la risposta è ben facile. Ho avuto due insegnanti, la maestra Clelia Tura e la professoressa di italiano Franca De Giovanni che mi hanno aperto la mente alla curiosità, al mondo, due docenti fantastiche come forse non ce ne sono più. Pensi che nel ‘74, alle medie, De Giovanni consigliava due libri di lettura sui problemi geopolitici in Africa e in Israele, un Paese peraltro appena reduce dalla guerra dello Yom Kippur, libri ancora attualissimi. E poi un grande merito va ai miei genitori, convinti del ruolo della cultura nella vita, che mi hanno sempre assecondato e insegnato ad avere e a pretendere rispetto...".
Ecco, mi parli della famiglia...dove è nata? "A Solarolo dove il babbo, Silvano, era agricoltore, amava la natura, sperimentava nuove metodologie agrarie; la mamma si chiamava Teresa Tabanelli ed era originaria di Castel Bolognese. Quando avevo tre anni è nata mia sorella, Sabrina. E poi c’era lo zio Angelo, morto nel 2012 a 91 anni. Nel ‘43 era militare in Jugoslavia, pensi che era attendente di Zaccagnini. Dopo l’8 settembre mio zio però non riuscì a fuggire, fu fatto prigioniero e mandato in un campo di lavoro in Polonia da cui è tornato nell’estate del ‘45...".
Le raccontava la sua drammatica esperienza? "Certo, ma non ha mai voluto farlo in pubblico, per pudore, come se non fossero state loro le vittime...Quando sono stata assessore a Solarolo ho voluto consegnare una pergamena a tutti i sopravvissuti di quei drammatici anni di guerra. Era il minimo che potessi fare".
Quale scuola superiore lei scelse l’Istituto d’arte Ballardini a Faenza... "Mi piaceva il disegno...dopodiché mi iscrissi ad architettura a Firenze dove mi sono laureata nel 1986 con 110 e lode, poi le prime esperienze e infine la scelta di mettersi sempre in gioco a iniziare dalla professione: non mi interessava la scrivania, puntai sulle consulenze per la progettazione di spazi pubblici, in particolare i centri commerciali e questo mi ha portato in giro per l’Italia. Per non parlare dei quiz televisivi".
Cosa intende? "Che nel 1985, per curiosità e senza dir niente in casa, da universitaria partecipai al quiz televisivo di Corrado su Canale 5, ‘Il pranzo è servito’. Vinsi dieci milioni, mia mamma non voleva crederci. E poi ho continuato: ‘La ruota della Fortuna’ su Canale 5 con Mike Bongiorno, ‘L’eredità’ su Rai Uno con Amadeus, Rischiatutto con Fabio Fazio e Ludovico Peregrini sulla Rai, sapevo tutto sulla filmografia di Sean Connery".
Nello stesso lungo arco di tempo lei era impegnata anche nel volontariato... "A cominciare dal 1991, quando l’Europa conobbe nuovamente la guerra, nella Jugoslavia. Sentii che dovevo fare qualcosa per quelle popolazioni, mi iscrissi alla Croce Rossa, cominciai a studiare e nel 1994 divenni monitore di primo soccorso, poi passai ai corsi sugli aspetti sanitari dell’informazione per la prevenzione e la gestione delle situazioni di emergenza, sugli incidenti nucleari e chimici, sulla gestione delle emergenze dei rifugiati, che si tenevano al Centro di medicina delle catastrofi a San Marino e nel 1995 ottenni il diploma di istruttore di Diritto internazionale umanitario in ambito Cri, civile e militare".
Da una parte i corsi, dall’altra le missioni sul campo... "Dal ‘94 al ‘99, nei territori della Jugoslavia che stava dissolvendosi; all’inizio c’era ancora la guerra. Quando eravamo a Mostar, sentivamo i cannoneggiamenti, suonavano le sirene...Facevo parete di una squadra della Croce Rossa e della Protezione civile di Bagnacavallo comandata da Faccani. Siamo andati in Croazia, Serbia, Montenegro, Bosnia e poi in Slovenia dove vi erano molti profughi, quindi Albania e Kosovo".
Che tipo di aiuto portavate? "Medicinali, viveri, coperte, vestiti, apparecchiature, giocattoli, libri, quaderni per i bambini che nonostante tutto dovevano andare a scuola e poi molto importante era l’incontro con la gente, parlare con loro. E’ stata un’esperienza unica, performante".
E dopo le missioni sul campo, le lezioni, i convegni... "In tema di diritto internazionale umanitario applicabile ai conflitti armati e poi ancora corsi di specializzazione, molti in ambito militare, sulle emergenze dei rifugiati, per operazioni di peace keeping e altro, l’ultimo è del 2020 sul rischio biologico da Covid. Nello stesso tempo non conto i diplomi di benemerenza. A 50 anni, nel 2010 mi sono presa la licenza di pilota d’aereo, lo sognavo fin da ragazzina".
Senza dimenticare l’esperienza da assessore. "Dal 2009 al 2013, assessore esterno a Solarolo, sindaco era Fabio Antonelli, con deleghe a immigrazione, protezione civile, edilizia residenziale e pubblica. E puntai molto a livello informativo sui nuovi diritti, il registro di fine vita, il testamento biologico, lo jus soli...".
Poi c’è stata la presidenza del Rotary club Ravenna Galla Placidia... "Un anno di presidenza, sono in scadenza in questi giorni. Grazie anche ai miei contatti abbiamo organizzato due spedizioni umanitarie, compresi libri per la scuola, a Mogadiscio, una a Gibuti, due in Libano, l’ultima poche settimane fa, sono andata anch’io. Abbiamo portato anche strumenti per permettere agli sfollati di coltivare gli orti, indispensabili per la sopravvivenza".