Presidio di Italia Nostra oggi pomeriggio, martedì, in piazza del Popolo dalle 15,30 alle 19 in concomitanza con la seduta del consiglio comunale. L’obiettivo è quello di tenere alta l’attenzione su un doppio fronte ambientale-culturale, quello degli storici capanni balneari privati sulla spiaggia a Marina e quello dell’Ortazzo-Ortazzino.
Tanto che il presidio, che si divide in due archi temporali, a seconda del tema cambia nome: "Giù le mani dai capanni" per il primo round e "l’Ortazzo va in…Riserva" per il secondo (dalle 16.30 alle 19). Per quanto riguarda i capanni, Italia Nostra, a fronte della temporanea sospensione, operata dall’Amministrazione comunale, dell’ordinanza di demolizione, ribadisce la necessità di un provvedimento definitivo di salvaguardia di quello che viene definito un "patrimonio culturale di archeologia balneare da conservare e tramandare" visto che sono installati sulle dune al limite della pineta da innumerevoli decenni. Relativamente alla vicenda dell’Ortazzo, Italia Nostra sollecita ancora una volta "Comune, Parco e Regione a chiedere con decisione al Ministero dell’Ambiente l’istituzione di una Riserva naturale dello Stato "non solo per le aree A e B già di rigida tutela ambientale, ma anche la C attigua alle altre due e con vincoli diversi.
Italia Nostra ribadisce come in tale direzione ci siano già da tempo "il parere dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale e tutti i presupposti scientifici". Una richiesta, questa di trasformare l’Ortazzo in una riserva naturale statale, avanzata già da tempo da Giorgio Lazzari, fra i fondatori del Wwf e poi fatta propria anche da Italia Nostra.
Per la vicenda dell’Ortazzo, come si sa, si è in attesa dell’esito del confronto in atto fra società proprietaria dell’area, Parco, Comune e Regione per dare una soluzione transattiva al contenzioso avviato dopo che la proprietà, come era ovvio, ha respinto l’atto con cui Regione, Parco e Comune avevano avanzato la volontà di esercitare il diritto al riscatto per la somma di 437mila euro.
c.r.