Pala De Andrè, corsa contro il tempo Il nuovo gestore non si trova

Il 31 dicembre la società Metrò uscirà definitivamente di scena, ma un successore ancora non c’è. Il bando infatti è andato deserto. Un’ipotesi è che se ne possa fare carico provvisoriamente il Comune

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"Vogliamo tornare a giocare a Ravenna, davanti ai nostri tifosi. Quindi, siamo pronti a dare una mano. L’ho detto al sindaco de Pascale, possiamo mettere a disposizione anche del personale, se serve". Giorgio Bottaro, direttore generale della principale società di basket ravennate, scalpita per tornare al Pala De André. Ma la situazione non è semplice.

Tra venti giorni la società Metrò uscirà definitivamente dalla gestione del palazzo dello sport ma non c’è un successore. Il bando di gara di novembre è andato deserto. Si è registrata qualche manifestazione d’interesse, ma non si è concretizzato nulla. Il bando prevedeva una procedura negoziata per un valore di circa 3,5 milioni di euro, gestione di due anni (2023-2024) eventualmente estendibile di altri 12 mesi. Niente da fare. La struttura non è semplice da condurre, soprattutto di questi tempi. L’impianto si avvia a compiere 33 anni, l’inaugurazione risale, infatti, al 1990 sulla base del progetto firmato dall’architetto Carlo Maria Sadich.

I costi energetici sono alle stelle: il calore arriva fino alla cima della cupola e la bolletta è di quelle toste. La struttura necessita di una riqualificazione complessiva: poche sere fa, durante lo spettacolo di Checco Zalone, è piovuto sopra la testa degli spettatori. Le principali società sportive hanno iniziato il campionato in altri impianti: l’OraSì basket gioca a Cesena, la Consar Rcm di volley al PalaCosta. D’altronde la tariffa del Pala De Andrè era di 8mila euro a partita, quando a Faenza o a Cesena se ne spendono 15002000. Al momento l’unica certezza è l’uscita di scena della Metrò. Un’ipotesi sul tavolo è quella che sia il Comune a farsi carico della gestione dell’impianto, almeno per un certo periodo, forse con il coinvolgimento di chi maggiormente utilizza l’impianto.

La prossima settimana si capirà in quale direzione intende andare il Comune. Un vero e proprio nuovo bando sarà emesso quando sarà disponibile anche il secondo palasport, in costruzione nella stessa area del Pala De André.

I ritardi accumulati per vicende varie (dalle interdizioni antimafia, alle difficoltà nel reperire materie prime e nel far fronteggiare il rincaro dei prezzi) hanno spostato l’ultimazione dei lavori al 2024. Un futuro bando prevederà la gestione unitaria dei servizi delle due strutture. Il secondo palazzo dello sport è stato pensato per ospitare campionati giovanili, eventi di tennis e calcio a 5, danza e scherma, concerti.

L’impianto, superata definitivamente la pandemia - dove comunque è stato utilizzato come hub vaccinale - può godere di alcuni appuntamenti annuali fissi (Omc-Med Energy & Exibition, Festa provinciale dell’Unità, Ravenna Festival, per citare alcuni esempi. Una base importante per avviare una programmazione lungo tutto l’anno.

lo. tazz.